Nel corso della notte la Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, ha eseguito un’operazione nei confronti di due organizzazioni criminali dedite alla commissione di diversi reati, tra cui associazione per delinquere finalizzata al traffico ed alla produzione di sostanze stupefacenti, sia cocaina che marijuana, traffico continuato di sostanze stupefacenti nonché detenzione abusiva di armi da sparo clandestine. Le misure cautelari riguardano 28 persone.
22 dei quali da tradurre in carcere, 1 agli arresti domiciliari, 2 sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora e dell’obbligo di presentazione alla P.G. e 3 sottoposti alla misura cautelare dell’obbligo di dimora, chiamati a rispondere, con differenti profili di responsabilità, in ordine a delitti di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, traffico continuato di sostanze stupefacenti nonché detenzione abusiva di armi da sparo clandestine.
Più nello specifico, i soggetti indicati a seguire sono destinatari della custodia in carcere:
Il seguente soggetto è stato sottoposto agli arresti domiciliari:
Le persone indicate a seguire sono destinatarie della misura dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza e/o domicilio e della misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria:
Gli ultimi che seguono sono destinatari dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza e/o domicilio:
Il provvedimento restrittivo è stato emesso all’esito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e svolte dalla Squadra Mobile – Sezione Antidroga della Questura di Catania, tra il mese di ottobre 2018 e agosto 2019, intraprese a seguito del ferimento a colpi d’arma da fuoco di SCALIA Anthony (cl. ’92), avvenuto la sera del 30.9.2018, nonché del tentato omicidio commesso la sera del 12.11.2018 ai danni del pregiudicato LA PLACA Giuseppe (cl. ’79), ritenuto appartenente al clan mafioso Cappello – Bonaccorsi.
All’indomani del ferimento, la sera dell’1.10.2018, SCALIA Anthony veniva arrestato dagli agenti della Sezione Antidroga, ad esito di perquisizione presso la sua abitazione, poiché trovato in possesso di 675 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana.
La stessa sera, i poliziotti operavano, altresì, la perquisizione di un parcheggio sito in via Della Bainsizza, all’esito della quale venivano rinvenute una pistola semiautomatica calibro 44 Magnum con matricola abrasa provvista di caricatore rifornito con 6 cartucce del medesimo calibro, un revolver Smith Wesson calibro 357 Magnum e tamburo rifornito con 6 cartucce del medesimo calibro ed un giubbotto antiproiettile.
L’azione di ricerca proseguiva e interessava, poi, un loculo del cimitero comunale di Catania all’interno del quale gli operatori dell’Antidroga rinvenivano un sacco utilizzato per il trasporto delle salme contenente una pistola mitragliatrice con matricola abrasa, una pistola semiautomatica calibro 7.65 con matricola abrasa, una pistola semiautomatica Colt Super 38 Automatic, oltre a svariate munizioni di diverso calibro, anche da guerra.
La prima organizzazione criminale era dedita al traffico di cocaina ed aveva la propria base operativa nel rione popolare San Giovanni Galermo.
I principali membri di tale illecita associazione sarebbero i pregiudicati catanesi SCHILLACI Lorenzo Michele e FONTANAROSA Michele e il trafficante calabrese MINNICI Giovanni. I predetti, operando congiuntamente agli altri membri del gruppo criminale, sia a Catania che in Calabria (nella zona della locride), ogni settimana sarebbero riusciti a far giungere a Catania, nonché nell’agrigentino, ingenti forniture di cocaina, avvalendosi di svariati “corrieri” dell’organizzazione che occultavano i carichi di sostanza stupefacente in appositi doppi fondi ricavati nelle varie autovetture.
La cocaina, che veniva ‘stoccata’ all’interno di un’abitazione nella zona di Mascalucia, serviva per l’approvvigionamento delle principali “piazze di spaccio” del Capoluogo e tra esse quella di via Capo Passero. Quest’ultima avrebbe il suo vertice nell’indagato SCHILLACI Lorenzo Michele, all’epoca dei fatti soggetto di rango apicale del clan mafioso Santapaola – Ercolano, famiglia Nizza, il quale sarebbe al comando della struttura operativa, riferibile al predetto clan mafioso, che controllava la suddetta “piazza di spaccio” nel rione popolare San Giovanni Galermo.
Nel corso delle indagini su tale prima organizzazione criminale venivano documentati, in poco meno di sei mesi, 21 trasporti e consegne di ingenti quantitativi di cocaina e venivano arrestati in flagranza di reato vari “corrieri” del sodalizio con contestuali sequestri di sostanza stupefacente per un totale di 21 kg di cocaina, destinati al mercato catanese.
La seconda organizzazione criminale era dedita al traffico di marijuana ed aveva la propria base operativa nel rione popolare San Berillo Nuovo.
Tale associazione illecita avrebbe i suoi principali membri nel pregiudicato catanese IENI Francesco, storicamente legato al clan mafioso Pillera – “Puntina” e stabilmente dedito al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, nonché nel trafficante calabrese ROBORTELLA Alessandro, i quali, operando congiuntamente agli altri membri del gruppo criminale, settimanalmente avrebbero fatto giungere a Catania ingenti forniture di marijuana che venivano poi rivendute a vari grossisti catanesi.
Le indagini su tale seconda compagine criminale consentivano di documentare svariate consegne di ingenti quantitativi di marijuana provenienti dalla Provincia di Reggio Calabria che si consumavano nel rione popolare di San Berillo Nuovo.
Le indagini comprovavano la pericolosità dell’associazione che, operante sotto l’egida del suddetto clan mafioso, si dotava di armi da sparo al fine di presidiare il proprio traffico di stupefacenti da eventuali ingerenze da parte di gruppi rivali.
Al riguardo, oltre al sequestro di 23 kg di marijuana, durante l’indagine venivano, altresì, arrestati alcuni membri del gruppo criminale e tra essi proprio il presunto capo promotore, col contestuale sequestro di varie armi da fuoco, munizioni e silenziatori; in particolare:
Nel corso dell’operazione, la Squadra Mobile della Questura di Catania è stata coadiuvata da personale delle Squadre Mobili della Questura di Reggio Calabria, della Questura di Salerno e della Questura di Agrigento.
Hanno inoltre partecipato equipaggi della Questura di Catania e delle sue articolazioni nonché unità specializzate come Polizia Scientifica e Cinofili ed altresì equipaggi del Reparto Prevenzione appositamente inviati dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato – Servizio Centrale Operativo.