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Catania, ricostruzione post sisma a rilento, M5s “Liquidati solo 10 contributi”

CATANIA – I senatori del Movimento cinque stelle, Tiziana Drago, Cristiano Anastasi e Fabrizio Trentacoste, hanno presentato un’interrogazione sull’avanzamento dei lavori di ricostruzione post sisma nella provincia di Catania a seguito del terremoto dello scorso 26 dicembre 2018.

“Il momento che stiamo vivendo impone in particolare la salvaguardia dei più deboli. Nello specifico – dice Drago – penso al mio territorio, alla provincia di Catania, e ai miei concittadini che dalla fine del 2018 sono ancora senza casa e attendono di rientrare nelle loro residenze. Molti degli oltre mille cittadini che hanno subito danni si ritrovano ancora in alloggi di fortuna ed è intollerabile”.

“Per avere un’idea, per le ricostruzioni minori su 384 domande di contributi, allo stato ne sono state liquidate soltanto dieci – evidenziano gli esponenti del M5s – e per gli interventi maggiori non va meglio. Auspichiamo tutti una maggiore celerità così come il governo è stato celere nello stanziare i fondi. Siamo convinti che servano ulteriori chiarimenti. Per quanto riguarda la mappatura per la ricostruzione dobbiamo comprendere i motivi per cui, quella realizzata dalla struttura commissariale non sia stata corredata da una relazione tecnica-esplicativa necessaria per stabilire quali immobili delocalizzare”.

“Occorrono le microzonazioni di primo, secondo e terzo livello necessarie per riuscire a tracciare, con maggiori certezze, la zona rossa all’interno delle aree terremotate. In assenza di tale indagine non si è potuta constatare l’esatta posizione dei piani di faglia che potrebbe differire dalla prima mappatura effettuata e dare quindi un ordine alle procedure di ricostruzione”, sottolineano i pentastellati.

“Pensare che la microzonazione richieda troppo tempo e sia un’indagine difficile da portare avanti, ridurre la zona rossa senza accurate indagini che procedano ad un’analisi morfologica e cinematica è frutto di una visione troppo semplicistica e potrebbe, nel futuro, far ricadere sulla pelle dei cittadini decisioni poco ponderate nell’ambito delle conseguenze. È alle Istituzioni che spetta la responsabilità di salvaguardare tutti i terremotati per non ritrovarli un domani nelle medesime condizioni di oggi”, hanno concluso i senatori.