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Catasto incendi, commissariati 97 Comuni

PALERMO – La campagna antincendio è iniziata da oltre una ventina di giorni e la domanda che tutti si pongono è se la macchina regionale saprà affrontare i mesi a venire meglio di quanto fatto l’anno scorso, quando i roghi hanno distrutto ampissime porzioni di territorio ma soprattutto causato la morte di più persone. Il governo Schifani, dal canto proprio, ha garantito un potenziamento delle difese, e se non si è riusciti ad acquisire i servizi di due elicotteri pesanti quantomeno si è anticipato l’avvio ufficiale della campagna.

Catasto incendi, i Comuni siciliani continuano a essere inadempienti

Ma se per capire come andranno le cose bisogna attendere, quello che si può dire senza tema di smentita è che i Comuni siciliani continuano a essere inadempienti sul fronte dell’aggiornamento del catasto incendi. Dopo i quasi 150 enti locali che l’anno scorso sono stati commissariati per il mancato rispetto – per il periodo che va dal 2017 al 2021 – di quanto previsto dalla legge 353 del 2000, un altro provvedimento dello stesso tipo è stato emanato dall’assessore agli Enti Locali, Andrea Messina. Il decreto riguarda 97 Comuni e segue una nota con cui, a dicembre scorso, il “Corpo forestale ha chiesto l’intervento sostitutivo nei confronti dei comuni risultati inadempienti all’aggiornamento del catasto dei soprassuoli percorsi dal fuoco per l’anno 2022”.

Sono meno di una quindicina i funzionari che verranno inviati dalla Regione nei singoli Comuni per sostituirsi ai Consigli comunali e arrivare alla mappatura di tutte le particelle che due anni fa sono state interessate dal fuoco. Sapere quali sono le aree che sono state incendiate è fondamentale in quanto la legge prevede che le stesse per 15 anni non possano subire cambio di destinazione d’uso. Ma non solo, la normativa, nell’ottica di dissuadere ogni tentativo di speculazione, prevede che in ogni terreno percorso dal fuoco per dieci anni non si possano realizzare edifici o strutture destinate ad attività produttive né si possano fare attività di pascolo e caccia. Vale cinque anni anni, invece, il divieto di intervenire con operazioni di rimboschimento. Va da sé che non mappare le aree incendiate impedisce di applicare i suddetti divieti.

Porre l’attenzione sugli interessi concreti di chi brucia i boschi

“Negli ultimi anni sono nate campagne e gruppi che si occupano degli incendi in Sicilia, e molte associazioni storiche si sono dedicate al problema – dichiarano al Qds Emiliano Farinella e Martina Oddo dell’associazione Fenice Verde –. Tuttavia oltre ai meritevoli intenti di avvistare e spegnere gli incendi, bisogna porre l’attenzione sugli interessi concreti di chi brucia i boschi e su come mitigarli. Gli interessi possono essere tanti: costruire villaggi turistici, creare pascoli o terreni agricoli, guadagnare sul rimboschimento. Per questo è necessario far sì che i catasti incendi siano aggiornati. E invece capita spesso – continuano – di vedere mandrie o greggi o nuove case in zone che fino a pochi anni prima erano boscate”.

Il Corpo forestale è il soggetto che materialmente si occupa di delimitare le aree percorse dagli incendi. “Sono attività che vengono fatte ma finché il Comune non aggiorna l’apposito catasto, qualsiasi dato cartografico resta pressoché inutile”.

Con l’intento di coinvolgere i cittadini, l’associazione Fenice Verde ha lanciato l’iniziativa “Scrivi al sindaco”. “Riteniamo che sensibilizzare le persone che vivono nei territori sia il modo migliore per cercare di spronare gli amministratori a fare il proprio dovere – sottolineano Farinella e Oddo –. Per questo chiediamo ai cittadini di fare richiesta al sindaco affinché il catasto incendi venga messo a disposizione. Questi dati, infatti, dovrebbero essere di pubblico e gratuito accesso, in formato facilmente accessibile”. Spesso, però, non è così: “Un esempio di comuni che si sono adeguati ma soltanto in parte è rappresentato da Palermo: nel 2023, sul sito istituzionale è stato pubblicato un documento, scannerizzato e dunque non allineato con le norme sull’accessibilità dei dati, e il tutto è avvenuto con 58 giorni di ritardo rispetto alle scadenze previste dalla legge”.

L’associazione si sta muovendo anche su altri fronti: “Il nostro legale, Fabio Punzi, ha preparato un vademecum che spiega cosa fare per denunciare il mancato rispetto della legge 353/2000, la cartografia forestale e l’eventuale catasto comunale, in modo da rendere semplice per un comune cittadino fare il proprio dovere civico – spiegano dall’associazione –. Al contempo abbiamo avviato un servizio di monitoraggio del catasto incendi per verificare che i roghi siano stati realmente mappati e che i comuni si attivino facendo sì che la legge che protegge i territori dagli incendi sia attivamente messa in atto. Ogni settimana pubblichiamo un rapporto su un comune siciliano e i risultati possono essere visionati all’indirizzo sul nostro sito feniceverde.org”.

Enti locali inadempienti “censurati” dalla Regione

Questo è l’elenco dei nuovi comuni commissariati dalla Regione:
Provincia di Agrigento: Burgio, Calamonaci, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Cianciana, Favara, Grotte, Menfi, Montallegro, Naro, Palma di Montechiaro, Raffadali, Ravanusa, Ribera, San Giovanni Gemini, Sant’Angelo Muxaro, Santa Margherita di Belice. Provincia di Caltanissetta: Bompensiere, Mussomeli, Niscemi, Riesi, Vallelunga Pratameno. Provincia di Catania: Aci Castello, Calatabiano, Giarre, Grammichele, Mascali, Militello in Val di Catania, Milo, Trecastagni, Zafferana Etnea. Provincia di Enna: Agira, Aidone, Assoro, Centuripe, Pietraperzia, Regalbuto, Villarosa. Provincia di Messina: Antillo, Basicò, Capizzi, Capo d’Orlando, Casalvecchio Siculo, Castelmola, Fondachelli Fantina, Graniti, Lipari, Mazzarrà Sant’Andrea, Mistretta, Mongiuffi Melia, Novara di Sicilia, Piraino, Rodì Milici, San Marco d’Alunzio, San Piero Patti, Sant’Angelo di Brolo, Santo Stefano di Camastra, Savoca, Taormina, Terme Vigliatore, Torrenova, Tripi. Provincia di Palermo: Alia, Aliminusa, Altofonte, Borgetto, Caccamo, Campofelice di Fitalia, Carini, Casteldaccia, Collesano, Contessa Entellina, Corleone, Ganci, Godrano, Lascari, Marineo, Mezzojuso, Monreale, Piana degli Albanesi, Polizzi Generosa, Prizzi, Roccapalumba, Trabia. Provincia di Siracusa: Carlentini, Ferla, Floridia, Francofonte, Lentini, Melilli, Portopalo di Capo Passero, Rosolini. Provincia di Trapani: Alcamo, Buseto Palizzolo, Campobello di Mazara, Marsala, Partanna. (S.O.)