Che Cateno De Luca sia abile politico in ascesa è ormai cosa nota. Sud chiama Nord ha conquistato consenso tra gli elettori siciliani in ogni sacca di disagio popolare ed all’Ars occupa posizioni strategiche garantendo tale consenso. Ha però mancato l’europarlamento, e con esso la possibilità di fare un salto diretto verso la ribalta della politica nazionale.
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Pare che il sindaco di Taormina, deputato dell’Ars e leader di partito non abbia intenzione di rinunciare ad un’evoluzione nazionale di Sud chiama Nord. Così, in linea con il personaggio, abile nel guadagnarsi spazio sulle pagine della stampa siciliana, ieri mattina a Messina ha annunciato – in una conferenza stampa convocata per altre e meno ambiziose comunicazioni – che Sud chiama Nord è pronta ad allearsi con il centrodestra alle prossime elezioni.
Il sogno di Cateno De Luca è amministrare in Sicilia, amministrare la Sicilia, da presidente. Questo il punto della spiazzante uscita del sindaco di Taormina che ha ricordato la sua “progressione” in politica e che a questo punto non intende ripiegare con un nuovo prossimo mandato da sindaco. Cateno De Luca, tra gli altri temi affrontati in conferenza stampa, tra i quali la direzione di Amam, ha annunciato di essere pronto a fare il numero due di una coalizione di centrodestra per poter incidere sull’azione amministrativa della Sicilia. Affermazione che ha raggiunto l’obiettivo dei titoli di agenzie e quotidiani, ma che in dettaglio era per De Luca la disponibilità ad aprire accordi a tempo debito e con “quella coalizione che ha la credibilità per vincere”. La disponibilità di De Luca di rinunciare alla leadership è quindi subordinata alle “condizioni per governare e quindi compensare la rinuncia”.
Un astuto colpo di mano, quello del novello leader di partito in ascesa, con cui apre ad una alleanza in cui Sud chiama Nord incide sulla bilancia quel tanto che basta per determinare la possibile vittoria oppure la sconfitta. Un annuncio scientifico, provocatoriamente accompagnato dall’idea di spostare il partito a destra, che probabilmente maturerà nel corso delle settimane o dei mesi innestandosi nel fermentato dibattito del solito “campo largo” a sinistra. Cateno De Luca quindi potrebbe essere la contrapposizione, almeno in Sicilia, alla linea che sta percorrendo Italia Viva. E De Luca ne è senz’altro consapevole. Chi invece sembra essere stato colto alla sprovvista dall’annuncio di De Luca è il cofondatore di Sud chiama Nord Ismaele La Vardera. Questi nel pomeriggio ha commentato l’esito della conferenza stampa tenutasi a Messina in mattinata.
La Vardera, elemento di spicco del partito all’Ars, ha deciso di commentare nel pomeriggio di ieri l’uscita di Cateno De Luca, affermando che il leader di Sud chiama Nord “sta di fatto tracciando una linea per il futuro del partito che non solo non conosco, ma che mi lascia profondamente disorientato”. Il vicepresidente della Commissione antimafia dell’Ars ha quindi lanciato una frecciatina al leader De Luca prima di un personale disinnesco: “Sapevo che si trattasse di una riunione sul futuro di Messina, ho poi compreso che di fatto si è trattato di una direzione del partito con i suoi massimi vertici cui non sono stato invitato, ma questi alla fine sono dettagli”.
Sul punto delle alleanze La Vardera si esprime senza adito a dubbi: “Nella stessa conferenza lo stesso Cateno ha dichiarato che sarebbe pronto a fare il numero due di un nuovo centrodestra. Noi con loro? Chiaramente sta scherzando, sarà una delle sue tante provocazioni per sparigliare tutto, anche perché con me di questo non ne hai mai parlato”.
Lo scenario politico siciliano, in linea con quello nazionale, vede una piccolissima crepa tra i partiti di centrodestra. Una incrinatura che si chiama Forza Italia, troppo moderata per restare allineata e coperta tra Fratelli d’Italia e Lega, sia sulla politica nazionale che sulla scelta del gruppo in europarlamento. La stessa microlesione ha certamente percepito l’alterego di Forza Italia, l’Italia Viva di Matteo Renzi. In questo frangente, De Luca sa che un partito come Sud chiama Nord può fare la differenza sui numeri alla fine dello spoglio alle urne. “Fino a prova contraria siamo la prima forza d’opposizione – ha affermato ieri pomeriggio Ismaele La Vardera – e non posso pensare che a fine legislatura possiamo sederci allo stesso tavolo di un centrodestra sponsor di questa maggioranza che sta portando la Sicilia alla deriva a cui stiamo assistendo”.
Se De Luca batte un colpo alla botte, La Vardera sembra batterlo al cerchio. Il deputato rassicura l’elettorato di Sud chiama Nord: “Credo che dobbiamo lavorare per compattare le opposizioni convintamente, puntando a governare a tutti i costi, ma se il costo di governare significa vendere l’anima al diavolo io onestamente avrei difficoltà ad esser della partita”.
Il cofondatore di Sud chiama Nord annuncia d’essere pronto a lasciare nel caso il leader Cateno De Luca dovesse cedere alla poltrona da “numero due” di un governo regionale di centrodestra. Se su qualcosa può esserci un dubbio, manifestato da La Vardera, su questo aspetto il deputato siciliano è sicuro e chiaro anche per i suoi elettori: “Vorrei rassicurare i nostri elettori che le scelte future verranno prese nel rispetto dei valori fondamentali del partito cui ho aderito sin dal primo momento e di cui oggi con orgoglio sono tra i fondatori”. L’annuncio è quindi completo: Sud chiama Nord è disponibile ad una alleanza per vincere le prossime elezioni regionali, ma vuole la vicepresidenza della Regione Siciliana. Se, come detto da La Vardera, De Luca stava provocando con l’idea di schierarsi con la destra, a sinistra il messaggio sarà arrivato chiaro e forte.