“Domenica sarà il giorno delle mie dimissioni. Faccio sul serio: mi candido alla presidenza della Regione“. Lo annuncia in una intervista a La Repubblica Palermo il sindaco di Messina Cateno De Luca commentando la sua assoluzione dall’accusa di evasione fiscale che gli era costata l’arresto subito dopo l’elezione all’Ars.
De Luca se la prende con la legge Severino: “Mi auguro — dice — che la mia vicenda serva per rivedere una legge scellerata. Per chi fa politica anticipa con la sospensione una condanna che può essere ribaltata in secondo grado. Se fossi stato condannato in primo grado sarebbe scattata la sospensione. In 11 anni ho avuto 18 processi e due arresti”.
“Io, a differenza di tanti miei colleghi, non mischio le vicende giudiziarie con la politica. Se usi questo per attaccare un avversario significa che non hai argomenti. Io, ad esempio, non attacco Ruggero Razza per l’inchiesta, lo attacco per le false informazioni che ha dato ai siciliani” continua De Luca.
“Salvini ha detto di avermi escluso dalle liste della Lega perché ero un delinquente. Ci sentiamo? È vero, ma finora non gli ho mai chiesto di scusarsi perché il processo era in corso”.
Tornando sulle prossime regionali: “Tutti dicono che senza partiti si perde? E io mi candido a prescindere”. “Mi dimetterò domenica. Avrei voluto farlo oggi ma il 5 febbraio il Papa incontrerà i sindaci delle città metropolitane. Il sindaco resta in carica 20 giorni dopo le dimissioni. Se le firmo domenica posso andare dal Pontefice“.
Intervenuto lo scorso novembre al Forum del Quotidiano di Sicilia, Cateno De Luca si è espresso così sulla sua candidatura alla Regione: “Il percorso è tracciato e stiamo andando avanti. Non ho scelta, volevo continuare a fare il sindaco a Messina anche perché dopo avere fatto il lavoro sporco adesso sarà tutto più facile. Dissi che avrei governato dieci anni, ma abbiamo tirato le somme e abbiamo già raggiunto l’80% degli obiettivi previsti dal mio programma. Ho un Consiglio comunale che ha talmente paura di confrontarsi con me che per il secondo anno si è rifiutato di mettere all’Ordine del giorno la relazione annuale del sindaco. Sono 2.500 pagine di argomenti a cui non sanno controbattere. Quel 20% non ancora raggiunto non dipende da me ma da chi sta sopra la mia testa, dal Governo regionale”.