I giudici del Consiglio di giustizia amministrativa hanno sospeso il provvedimento di demolizione di alcune parti del Carlton Hotel Riviera a Cefalù, nel Palermitano, che sarebbero state realizzate in difformità e in ampliamento rispetto al progetto originario, per le quali nel 1986 erano state presentate due diverse istanze di condono all’amministrazione comunale.
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Nel 2023 il Comune, dopo che suoi tecnici durante un sopralluogo ne riscontravano l’esistenza, respingeva le richieste, ritenendo l’abuso edilizio insanabile poiché realizzato entro la fascia di rispetto dalla battigia e, dunque, in contrasto con la legge regionale. Da qui la richiesta di demolire le parti abusive.
La società Carlton difesa dagli avvocati Girolamo Rubino e Vincenzo Airò, ha presentato un ricorso al Tar e poi al Cga, deducendo tra l’altro che le opere per le quali era stata richiesta la demolizione erano ricomprese nell’ambito di domande di condono ancora non definitivamente esitate.
I giudici di appello hanno accolto la richiesta di sospensiva in attesa delle recenti novità giurisprudenziali e della prossima rimessione alla Corte costituzionale della questione di legittimità del vincolo di inedificabilità della fascia dei 150 metri con effetto retroattivo rispetto a opere realizzate entro il 1983 e ricadenti in un Comune, come quello di Cefalù, che prima dell’entrata in vigore del vincolo aveva un proprio Prg che disciplinava l’edificazione in quella fascia.