Inchiesta

Dal cemento illegale alla cattiva depurazione: il mare siciliano nella morsa degli abusi

Una risorsa non infinita, a dispetto di quanto si possa credere. E che, ogni anno, viene deturpata, violentata, saccheggiata, vittima di interessi criminali o semplice incuria e strafottenza. Eppure, da sempre, il mare ha rappresentato fonte di prosperità e ricchezza. Torna il rapporto sul peso che il malaffare ha sulla gestione di spiagge, del litorale e del mare.

Come ogni anno, attraverso “Mare Monstrum”, Legambiente accende i riflettori sui principali fattori di pressione illegale sull’ecosistema marino del nostro Paese: dall’abusivismo edilizio al deficit di depurazione, sia quantitativo che qualitativo; dagli sversamenti in mare di liquami inquinanti d’ogni tipo all’incubo, perché di questo si tratta, della pesca illegale.

E, ancora una volta, la Sicilia si piazza tra le prime regioni per quanto riguarda l’aggressione al mare: preceduta solo dalla Campania, l’isola più grande del Mediterraneo resta saldamente ai primi posti di questa triste classifica. Soffocata dal cemento, dall’inquinamento e dal malaffare, la Sicilia mette a rischio ogni anno il suo patrimonio blu, con conseguenze di rilievo sull’economia, sull’immagine e sull’ambiente.

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