CATANIA – Se la maggiore preoccupazione dei catanesi è trovare un modo per aspirare la cenere vulcanica, serve anche domandarsi cosa succede se la terra dell’Etna viene respirata dal nostro corpo per diverse settimane consecutive e se ha conseguenze per la salute.
L’attività stromboliana dell’Etna sta allungando la convivenza con le particelle di rocce e minerali arrivate fino al centro di Catania e nelle città della provincia. Per questo, per alcune categorie di malati, potrebbe essere importante recuperare e tornare ad utilizzare la mascherina abbandonata dopo il Covid-19.
Respirare la cenere dell’Etna non rappresenta a priori un rischio. È il professore Carlo Vancheri, ordinario di Malattie dell’Apparato respiratorio dell’Università di Catania, a spiegare che: “Non c’è un rischio immediato e diretto per la popolazione sana. Questo tipo di esposizioni non possono fare sorgere nuove malattie respiratorie. Discorso diverso va fatto per chi ha già delle problematiche, come asma, bronchite cronica. In questo caso l’inalazione va a stimolare una situazione pre-esistente “.
La caduta della cenere dell’Etna a Catania, seppur ora a cadenza quasi settimanale, resta comunque un evento generalmente episodico. Per questo la concentrazione di terra dell’Etna nelle città non è a tutti gli effetti un rischio per la salute.
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“Per quanto ci siano state più eruzioni e la cenere sia caduta abbondante – ha proseguito Vancheri – il rischio coinvolge solo le persone che mostrano già problemi respiratori”. La corsa delle auto sulle strade coperte di cenere è l’unico momento in cui la terra dell’Etna potrebbe portare delle conseguenze sui passanti.
“Quel che succede quando le auto passano sulla cenere è l’inizio di una frammentazione meccanica. Particelle che sono più grossolane e che non andrebbero in sospensione, si frammentano, vanno nell’aria e possono essere inalate diventando potenzialmente rischiose. Possono irritare gli occhi, ma ribadisco: senza problematiche pre-esistenti a livello respiratorio non ci sono rischi di insorgenza di malattie nella popolazione sana”.
“L’avvertenza obbligatoria per chi ha già una problematica respiratoria è indossare la mascherina, quella utilizzata nel periodo del Covid – ha ricordato il professore Carlo Vancheri -. Chi deve muoversi in città da soggetto sano, dove le auto sollevano la polvere, la mascherina è consigliabile ma non obbligatoria. In mezzo al traffico è invece importante, consigliato e obbligatorio usarla per chi soffre di malattie pre-esistenti che potrebbero peggiorare”.
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