Ragusa

Centri storici, Modica come un luna park. Botta e risposta tra Sgarbi e Abbate

MODICA (RG) – “In nome di una ossessiva idea di risparmio energetico, si trasformano i centri storici d’Italia in luna park psichedelici. Accade a Modica, uno dei luoghi simbolo del barocco siciliano, come si vede bene nella foto, con le luci a led. Meglio al buio invece che queste lampade”.

A riaprire il dibattito sulle luci installate nel centro storico di Modica è Vittorio Sgarbi: in un post pubblico su facebook, il critico d’arte ha disapprovato così l’Amministrazione comunale, vista anche la polemica che era già sorta con la sovrintendenza. Il sindaco di Modica, già contrariato per tutta la vicenda, non ha di certo accettato la provocazione di Sgarbi chiarendo come sarà risolta la questione.

“Quelle ancora da sostituire, circa il 70 per cento nel centro storico, e quelle già sostituite – ha sottolineato il primo cittadino Ignazio Abbate – verranno rimpiazzate da nuovissime lampadine a led a 2300 gradi Kelvin dunque ancora più calde di quelle recentemente installate di 3000 K. In questo modo manteniamo la parola data di seguire l’andamento del mercato in materia di illuminazione pubblica rivolgendo l’attenzione ad una luce più calda possibile”.

L’Amministrazione comunale non ha quindi gradito l’interferenza del critico né quella dell’opposizione, contestando a questi ultimi l’inerzia sull’argomento. “Proprio a questi ultimi – ha continuato il sindaco – vorrei chiedere per quale motivo in tanti anni di politica non sono mai stati in grado di proporre una legge che potesse regolamentare il complesso sistema delle illuminazioni pubbliche nei centri storici italiani, visto che non parliamo di un problema che riguarda solo Modica. La differenza tra noi e loro è sempre quella – ha aggiunto Abbate – c’è chi adora cavalcare l’onda emotiva del momento qualsiasi sia l’argomento (oggi le luci domani varie ed eventuali) e chi lavora in silenzio, prendendosi insulti e quant’altro per il bene pubblico. Mentre sui social infuriava il dibattito, a Palazzo San Domenico lavoravamo per cercare la migliore soluzione che potesse conciliare risparmio energetico e salvaguardia del paesaggio. Per il momento l’abbiamo trovata grazie a questi ultimi led a 2200K che ci consentono di avere la luce più calda in commercio (a 3300 K la legge classifica già luce calda). Sottolineo per il momento perché non escludiamo in futuro di abbassare ancora di più la gradazione quando un nuovo ed affidabile prodotto verrà messo sul mercato. Ci tengo a sottolineare come la sostituzione delle luci già installate sia completamente a costo zero per le casse dell’Ente, quindi nessun aggravio per i cittadini”.