Pezzi di Pizzo

Centro di gravità permanente

Nonostante 26 anni di demolizioni, a colpi di leggi elettorali maggioritarie fasulle, attacchi giudiziari, imbolsimento della classe dirigente, il centro in Sicilia resiste.

Per alcuni è gramigna per altri un grande prato verde, dove crescono speranze.

Per dirla alla Battiato c’è una gran voglia di non cambiare idea sulle cose e sulla gente, potremmo dire. 

La Pandemia ha fatto aumentare una nostalgica voglia di moderatismo, di coperte di Linus di buon senso, di cose di una volta. 

Alla fine, diciamocelo tutta, in Sicilia
Il centro non solo  resiste ma cresce.

Totò Cuffaro, che per ora non può usare il suo armageddon, il bacio, sta rifondando la DC con numeri più che interessanti.

Dove ha presentato la sua lista supera ovunque lo sbarramento tranne in un comune. A Favara è il primo partito, ma fa risultato pure in Sicilia orientale.

Anche l’Udc fa buoni risultati dove si presenta.

Se si fondessero insieme gli scudocrociati potrebbero diventare praticamente il primo partito del centrodestra.  

A ciò si aggiungono altre formazioni di dioscuri paraleghisti, ma in fondo centristi, come Lombardo e Sammartino con il suo quadrifoglio.

Con buona pace dei laboriosi destrorsi il baricentro politico dell’isola rimane al centro.

È finita, con la caduta di Ciuffo Trump, l’onda Populista ed il sovranismo sarà, prima o poi, spazzato via dai soldi europei l’anno venturo.
Con una nuova legge elettorale proporzionale nazionale, il centro politico dei moderati aumenterebbe inevitabilmente il suo peso.
Muterà nome, forse leadership, ma per le leggi della fisica politica il potere graviterà lì dove è nato.

Totò Cuffaro non si può candidare alle prossime regionali, vincerebbe facile, ma influenzerà sicuramente il centrodestra.

Fossi nel centrosinistra non canterei peana anzitempo, e mi ripasserei le canzoni del maestro Battiato.

Sul ponte potrebbe spuntare una bandiera bianca con una croce al centro.

Giovanni Pizzo