Il 28 novembre verrà ufficialmente inaugurato, a Catania, dall’arcivescovo Monsignor Luigi Renna il CVS (Centro Volontari della Sofferenza). Dopo il riconoscimento del CVS di Catania come associazione privata di fedeli diocesana, avvenuta il 4 novembre, e la nomina di Giovanni Mazzeppi come assistente ecclesiastico, l’importante tappa per l’ufficializzazione dell’ente si terrà presso la parrocchia Madonna della Salute alle ore 18.00. Oltre all’assistente ecclesiastico è stato già nominato anche l’intero direttivo, che avrà il compito di guidare le attività dell’associazione: presidente Veneranda Pitrolo Gentile; vicario del presidente Gioacchino Passarello; economo Rosanna Salvá; segretario Gaetano Cavallaro; l’animatore dei gruppi Filippa Mancuso.
Il Centro volontari della sofferenza è un’associazione di persone ammalate e sane che riconoscono, nella sequela di Cristo crocifisso e risorto, la possibilità di vivere l’esperienza della sofferenza senza soccombere allo scoraggiamento, alla delusione o alla disperazione. L’Associazione è stata fondata da Mons. Luigi Novarese nel 1947. Il CVS nasce prima di tutto come risposta concreta al dramma della sofferenza umana che molto spesso conduce l’uomo ad allontanarsi dal suo Creatore. Nella sofferenza offerta dal malato si riconosce una partecipazione al mistero pasquale di Cristo che lo rende apostolo e perciò primizia e profezia per la valorizzazione di ogni forma di sofferenza presente nella vita dell’uomo. Tutto questo in uno spirito di profonda adesione alle richieste di preghiera e di penitenza proprie della spiritualità mariana di Lourdes e di Fatima.
La risposta del CVS alle richieste di Maria trova la sua esemplificazione evangelica sul calvario, ai piedi della croce di Gesù, dove l’evangelista Giovanni descrive la presenza della Madre e del discepolo amato. Allo stesso modo il Volontario della Sofferenza vuole rimanere, accanto a Maria, sotto la croce di ogni sofferente, quale presenza concreta e solidale, che comprende e che accompagna. Ai piedi della croce, l’apostolato del CVS riconosce quindi la propria identità, guardando al mondo della sofferenza come alla “terra” della propria missione e proponendo ad ogni uomo una scelta di vita aperta alla salvezza. Nell’azione pastorale e sociale svolta dal CVS a favore della persona sofferente, è posta in primo piano la persona disabile, quale presenza attiva ed allo stesso tempo credibile. Ma l’azione del CVS vede coinvolti nel medesimo ideale ammalati e sani per una condivisione della medesima spiritualità.
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