CERAMI (EN) – Il Consiglio comunale ha approvato il Bilancio di previsione relativo al triennio 2021/2023, che come sottolineato dal Municipio, risulta essere rispettoso del pareggio finanziario complessivo di competenza e degli equilibri di parte corrente e in conto capitale ai sensi dell’articolo 162 del Tuel. Il totale generale delle spese previste è pari al totale generale delle entrate senza emissione di disavanzo tecnico né di competenza.
Per le entrate correnti si è fatto riferimento al relativo presunto gettito, anche sulla base degli accertamenti degli anni precedenti. Tali previsioni, relativamente al triennio preso in considerazione, ammontano rispettivamente a 9.761.544 euro per il 2021; 8.637.746 euro per il 2022 e 7.221.279 euro per il 2023.
Il documento approvato non prevede la costituzione del Fondo pluriennale vincolato che sarà definito in sede di approvazione del Rendiconto finanziario 2020 ma prevede accantonamenti in conto competenza per le spese potenziali, tenendo conto dello stato del contenzioso in essere. I proventi dei beni dell’Ente per locazioni, fitti attivi e canoni patrimoniali sono previsti nella misura di 118.736,76 euro per anno.
“Questo – ha commentato il sindaco Silvestro Chiovetta – è un bilancio equilibrato, in cui si è riusciti a prevedere sia la quota di rientro del disavanzo, che per quest’anno sarà pari a 200.000 euro, sia a mantenere invariate le aliquote dei tributi propri e/o di addizionali, in modo che i cittadini, in questo particolare periodo di difficoltà economiche dovute alla pandemia, non si vedranno aumentare le tasse e continueranno ad avere garantiti i servizi indispensabili”.
Tuttavia, a causa dei minori trasferimenti nazionali e regionali si è consapevoli che, in assenza di adeguate riforme normative, la condizione finanziaria dell’Ente tenderà ad aggravarsi e in tal senso la Giunta, dopo l’approvazione del bilancio da parte del Consiglio comunale, ha dato mandato al sindaco di avanzare specifica richiesta nelle sedi opportune per l’avvio di un confronto strutturato e duraturo tra Stato, Regione siciliana ed Enti locali per affrontare le numerose criticità, non potendo risolvere in altro modo la perdurante impossibilità di approvare strumenti finanziari che non penalizzino i cittadini.