Con legge 296 del 2006 è stabilito che in Italia l’istruzione obbligatoria ha la durata di dieci anni, dai 6 ai 16 anni di età e comprende gli otto anni del primo ciclo di istruzione e i primi due anni del secondo ciclo, che possono essere frequentati nella scuola secondaria di secondo grado o nei percorsi di istruzione e formazione professionale regionale.
A prescindere dall’età, quindi, per tutti i giovani si applica il diritto/dovere di istruzione e formazione per almeno 12 anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica professionale triennale entro il 18° anno di età (legge n.53/2003). Di ciò ne rispondono i genitori o chi ha la responsabilità genitoriale fino a quando si tratti di minori, mentre la Scuola e il Comune provvedono alla vigilanza sull’assolvimento dell’obbligo.
A consolidare il percorso interviene una certificazione delle competenze raggiunte al secondo anno delle superiori (Decreto ministeriale 139 del 2007) a cura del Consiglio di classe, che la delibera, alunno per alunno, nel corso degli scrutini finali che si svolgono in tutte le scuole in genere nella settimana successiva alla chiusura dell’anno scolastico.
Quali competenze devono aver raggiunto gli studenti al secondo anno delle Superiori? Si parte dalla raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 sulle “competenze chiave per l’apprendimento permanente”. Esse sono articolate in quattro assi culturali: l’Asse dei linguaggi che include la padronanza della Lingua italiana e la conoscenza di almeno una lingua straniera; l’Asse matematico che non si riferisce solo alla conoscenza disciplinare, ma più in generale alla capacità di porsi problemi e di risolverli; l’Asse scientifico-tecnologico che coinvolge la consapevolezza di potenzialità e limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate; l’Asse storico-sociale che significa essere capaci di confrontare epoche diverse, ma anche aree geografiche e culturali diverse nella contemporaneità. Tale certificazione possiamo quindi dire che sancisce il primo passo nel mondo degli adulti.