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Che fine ha fatto il tanto discusso Casinò in Sicilia?

Comunicazione aziendale

Si dice spesso che l’Italia è un paese diviso in due, con il Nord, ricco e pieno di opportunità, e il Sud, meraviglioso da vivere e da esplorare, ma meno fortunato sotto il profilo delle possibilità. Una valutazione che si riflette anche nel mondo del gioco d’azzardo, visto che tutti i casinò terrestri ufficiali sono concentrati al Nord: il Casinò Municipale di Sanremo, quello de la Vallée a Saint Vincent, il Ca’ Vendramin Calergi a Venezia e il Casino di Campione. Così chiunque vive al Sud e desidera provare l’esperienza del gioco dal vivo deve pensare di fare un viaggio. Solo che muoversi verso Nord talvolta è più complicato e costoso che non verso Sud, soprattutto alla luce del fatto che nella vicina Malta il gioco è una delle principali attività economiche. Per questa ragione moltissimi italiani si affidano ai casinò online, che sono molto diffusi anche nel nostro Paese oppure lasciano la patria e portano all’estero la loro voglia di giocare e anche i loro risparmi per farlo.

In Sicilia il tema è dibattuto da anni

Gli esperti sostengono che la creazione di una struttura pubblica al Sud porterebbe notevoli vantaggi. La destinazione ideale sarebbe la Sicilia, dove il gioco è molto diffuso e dove l’assenza di un casinò vicino si fa sentire in modo prepotente, anche con la scelta dell’on line.  Secondo un sondaggio recente, nel 2019 i siciliani occupavano la terza posizione della classifica in cui si conta la quantità di accessi ai casinò online, subito dopo la Campania e la Lombardia, con l’11 per cento dei giocatori a livello nazionale. Una soluzione, ma non soddisfacente, anche perché in Sicilia una sala da gioco esisteva. Negli anni Sessanta a Taormina c’era il casinò di Villa Mon Repos, che ospitava serate mondane con personaggi famosi, come Cary Grant e Marlene Dietrich. Esclusivo, elegante, in un luogo incantevole: il casinò siciliano fece sensazione per un breve periodo, poi venne chiuso dallo Stato. Adesso Villa Mon Repos è un boutique hotel, ma qualcuno sostiene che la regione e l’intero Sud avrebbe bisogno di uno spazio simile.

La riapertura è desiderio comune

Della riapertura di un casinò in Sicilia si parla ormai da anni e se la volontà a livello locale è forte, manca una risposta adeguata dal governo. A riportare l’attenzione sul progetto è stato di recente Orlando Russo, sindaco di Castelmola e componente dell’Anci. A suo parere, la riapertura di un casinò in Sicilia potrebbe diventare un volano per il rilancio economico, turistico e occupazionale della regione e anche di altre aree vicine. Ed evitare la fuga dei giocatori, che lasciano l’Italia verso isole vicine, proprio come fanno scienziati e menti eccelse che abbandonano il Belpaese nella cosiddetta “fuga dei cervelli”. Le sedi possibili per la sala da gioco sono molte, dal castello Utveggio di Palermo allo spazio di Taormina, passando per Siracusa, Catania, Erice e Cefalù. Tempo fa l’Assemblea Regionale Siciliana aveva indicato come candidate preferenziali per ospitare questa struttura le città di Taormina e di Palermo, ma poi l’idea è rimasta al palo, perché da Roma non ci sono state reazioni puntuali e non è stato dimostrato alcun interesse.

I vantaggi economici sono numerosi

Qualunque fosse la destinazione finale, però, va segnalato che l’apertura del casinò potrebbe portare risultati positivi anche in termini di indotto, con nuovi posti di lavoro, rilancio di alberghi e ristoranti, nuovi spazi per attività turistiche di corredo, destinate a rendere il soggiorno dei giocatori davvero indimenticabile. Qualunque destinazione sarebbe incantevole per gli appassionati di roulette e poker che preferirebbero probabilmente rimanere in Italia anziché migrare on line oppure partire verso Malta. L’isola a sud dello Stivale è una meta costante per gli italiani che vogliono mettersi alla prova con il gioco. Con il suo regime fiscale agevolato, si è trasformata in pochi anni in un punto di riferimento a livello internazionale, con un volume d’affari che è vicino al 13,6 per cento dell’intero prodotto interno lordo nazionale.

Le statistiche non lasciano dubbi

Una circostanza che conferma come l’apertura di una nuova sala al Sud potrebbe rivelarsi fondamentale. Anche perché agli italiani piace molto gioca e i numeri lo dimostrano. Secondo i dati del 2016, In Italia ci sono 2016 sale Bingo, 9.159 punti vendita dei concorsi pronostici, 33.881 punti vendita dei giochi numerici a totalizzatore, 3.387 tra punti e negozi di gioco ippico, 5.764 tra punti e negozi di gioco sportivo, 33.920 ricevitorie del lotto e 62.975 punti vendita delle lotterie, ma solo quattro casinò. Un numero insufficiente, che probabilmente andrebbe ampliato, puntando magari lo sguardo verso il Sud, che reclama attenzione anche in questo settore. E ovviamente preferendo la Sicilia!