CHIARAMONTE GULFI (RG) – La situazione finanziaria del Comune è preoccupante e tutto sembra ricondurre al dissesto finanziario. I debiti ammontano a 8.761.184,47 euro ed è realmente impossibile pensare di poter risanare l’ente in tempi brevi.
Ecco perché la Giunta municipale sembra essere ben consapevole di non poter evitare il dissesto, così come anticipato in un comizio pubblico tenuto dal primo cittadino Mario Cutello.
È stato lui stesso a spiegare alla città e a tutti i cittadini la situazione attuale, snocciolando, insieme al presidente del consiglio comunale Giovanni Noto, i numeri dell’ente. La proposta approderà ora in pubblica assise e toccherà ai 12 consiglieri approvare la proposta della Giunta: in caso di sottoscrizione, gli atti saranno trasmessi al ministero dell’Interno – dipartimento Finanza locale – competente per i controlli delle situazioni finanziarie degli enti locali.
Verranno nominati tre commissari che si incaricheranno della gestione finanziaria dell’ente per 5 anni, avviando tutte le procedure che dovranno consentire di sanare i debiti pregressi. Naturalmente quella del dissesto non è sicuramente una procedura facile e indolore, visto che si innalzeranno le tariffe dei servizi comunali, si avvierà la vendita degli immobili di proprietà comunale. A quanto pare nulla è servita la procedura per l’avvio del piano di riequilibrio finanziario iniziata lo scorso giugno perché l’analisi dei risultati ha avuto purtroppo esiti negativi.
“Negli anni passati – ha sottolineato il sindaco Cutello – il Comune non ha ottemperato a molte delle norme previste dal varo, fin dal 2015, del nuovo ‘bilancio armonizzato’. Il Comune non aveva previsto le somme per il fondo crediti di dubbia esigibilità, il fondo rischi contenziosi, il fondo pluriennale vincolato. Nessuno stanziamento per i contenziosi. La nuova giunta ne ha stanziati dapprima 850.000, portandolo nel 2022 a 1.154.000 euro”.
“C’erano numerosi contenziosi – ha detto ancora il sindaco – ma non avevamo messo da parte i soldi che servivano per pagare quanto previsto dalle sentenze. Noi insediati nel 2022, abbiamo approvato il rendiconto 2021 e abbiamo messo nel fondo contenziosi 850.000 euro, perché se arriva la sentenza dobbiamo pagare. Il ‘Fondo crediti di dubbia esigibilità’ avrebbe dovuto avere una capienza di 3.900.000 euro. Non c’era nulla. C’erano poi 3.890.000 euro di debiti fuori bilancio, vantati da ben 86 creditori dell’ente, e un’anticipazione di cassa di due milioni con la banca che svolge il servizio di tesoreria, mai rientrata”.
L’opposizione si è detta contraria al provvedimento e anticipa che farà sentire la propria voce: i consiglieri di minoranza sostengono che il dissesto “può essere evitato” e accusano la Giunta di “mancanza di una progettualità per evitare proprio il crack finanziario”.