Enna

Chiesa San Vincenzo Ferreri di Aidone in utilizzo gratuito al Comune

AIDONE (EN) – Il prefetto Matilde Pirrera, in rappresentanza del Fondo edifici di culto e Sebastiano Alesci, dirigente dell’Area Affari generali per il Comune di Aidone, alla presenza del sindaco Sebastiano Chiarenza, hanno sottoscritto l’atto di concessione in uso gratuito della chiesa San Vincenzo Ferreri.

L’accordo si inserisce nel solco dell’azione di promozione e valorizzazione del patrimonio del Fondo di proprietà del ministero dell’Interno, presente nel territorio provinciale con 21 monumenti ed edifici sacri di elevato valore storico-artistico, tra cui uno, la Chiesa di San Francesco, collegato al Museo archeologico, che ospita dal 2010 gli Acroliti, gli Argenti e la Dea di Morgantina.

Presenti alla cerimonia di consegna dell’ex Chiesa, oltre alle associazioni culturali e alla società civile, anche il sovrintendente ai Beni culturali e ambientali di Enna Nicola Neri, il direttore del Parco archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale, Liborio Calascibetta e l’archeologa Serena Raffiotta, da poco nominata assessore al Patrimonio del Comune, già nota per il suo impegno diretto alla restituzione al territorio della Testa di Ade, attualmente esposta presso il locale Museo.

L’ex chiesa di San Vincenzo Ferreri, realizzata nel 1419 su progetto dell’architetto aidonese Vincenzo Di Luca, era stata pensata inizialmente quale location della Venere di Morgantina, poi accolta nella sala del Museo del Comune di Aidone anche per ragioni legate ai necessari interventi di ristrutturazione richiesti dalla ex Chiesa. Un monumento posto al centro del complesso storico della città caratterizzato dalla facciata a punta di diamante appartenente all’impianto originario, unico esempio in Italia in ambito religioso.

In chiusura il prefetto Pirrera, dopo la lettura e la sottoscrizione dell’atto di concessione in uso gratuito per finalità socio-culturali, ha voluto riaffermare l’intenzione di valorizzare i beni del Fondo, sottolineando l’importanza cruciale di restituirli alla pubblica fruizione, quale segnale di ripresa, con il necessario contributo delle associazioni e dell’impegno della comunità civile.