“Apprendere a mezzo stampa di una scelta così complessa e delicata senza prima interloquire direttamente, non dico riservatamente, innanzitutto con il Partito che le ha consentito di fare due legislature europee e che l’ha scelta come candidata alla presidenza della regione siciliana, è innanzitutto una caduta di stile che non mi aspettavo da una persona come Caterina Chinnici, che dell’etica e della correttezza ha sempre fatto un biglietto da visita irrinunciabile. In Chinnici la base del Partito in Sicilia ha creduto e lo ha dimostrato facendole vincere le primarie”.
“E comprendo la delusione di chi – prosegue la nota – , tra noi dirigenti, militanti e sostenitori, oggi si sente tradito da una scelta simile per approdare poi, non in partito di centro moderato qualunque, ma proprio in quello di Berlusconi, Dell’Utri e D’Alì, il primo indagato a Firenze, gli altri due condannati per reati gravissimi di mafia. Proprio lei, figlia di Rocco, il fondatore del pool antimafia ucciso con una autobomba da cosa nostra nel partito di chi andava a braccetto con i Graviano! Proprio lei, che dal PD aveva preteso e ottenuto l’esclusione dalle liste non solo di imputati ma anche degli indagati! Fino a ieri erano soltanto rumors e lo ritenevo stupefacente, solo fantapolitica. Ma oggi, dopo aver letto le sue parole virgolettate, sono basito, incredulo e perfino disgustato”. Così il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, commentando l’intervista di Caterina Chinnici al Corriere della Sera con cui conferma il passaggio a Forza Italia.