Sono almeno 28 le vittime registrate finora nel nord della Cina a causa delle piogge torrenziali e delle relative inondazioni, particolarmente pesanti nella provincia di Hebei e Shanxi. Le autorità cinesi hanno confermato 13 morti tra i 51 passeggeri di un autobus finito ieri nel fiume Hutuo, nella contea di Pingshan (Hebei).
Il network statale Cctv ha riferito che altre 37 persone sono state soccorse, tra cui sette ricoverate in ospedale, mentre l’autista è stato posto in custodia per aver ignorati gli inviti alla cautela. Una persona è ufficialmente ancora dispersa.
Secondo quanto riferito dai funzionari locali, lo Shanxi ha registrato la scorsa settimana precipitazioni pari più di tre volte la media mensile di ottobre in appena cinque giorni. La regione, che produce un terzo del carbone cinese, ha dovuto chiudere quasi un centinaio di miniere a causa del maltempo, ma adesso tutte quante, ad eccezione di quattro, sono tornate alla piena operatività, ha detto in una conferenza stampa Wang Qirui, funzionario locale per la gestione delle emergenze, aggiungendo che circa 19.000 edifici sono stati distrutti, mentre altri 18.000 sono classificabili come “gravemente danneggiati”.
Sono 15 le vittime accertare e tre i dispersi, ha precisato Wang, quando quasi due milioni risultano essere state colpite dalle inondazioni in tutta la provincia, con 120.000 evacuati d’emergenza. Lo Shanxi ha anche chiuso 166 siti turistici dopo che le inondazioni hanno danneggiato una sezione di un’antica cinta muraria nella storica città di Pingyao, patrimonio mondiale dell’Unesco.