Agricoltura

Cittadini e legumi “alleati” per la biodiversità

Un esperimento di Citizen Science sulla tutela della biodiversità e della sostenibilità, promosso ogni anno in tutta Europa. Increase (Intelligent Collections of Food Legumes Genetic Resources for European Agrofood Systems) è un progetto scientifico innovativo finanziato dal programma europeo H2020 nell’ambito della convenzione di sovvenzione n. 862862, che coinvolge 28 tra centri di ricerca, Università e istituzioni europee, guidato dal professor Roberto Papa, Ordinario di Genetica Agraria dell’Università Politecnica delle Marche.

Il progetto punta alla caratterizzazione, alla gestione, alla conservazione e alla valorizzazione dell’agro-biodiversità e delle risorse genetiche, promuovendo l’utilizzo, la coltivazione e il consumo dei legumi per l’alimentazione attraverso lo sviluppo di un’agricoltura che abbia al centro la protezione dell’ambiente, la sicurezza alimentare e la salute, al fine di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e sostenere il sistema e la produzione agricola ed alimentare. Inoltre, la partecipazione dei cittadini può estendere la catena dell’agro biodiversità e conservare in modo decentralizzato le risorse genetiche dei legumi. Anche noi del QdS ci siamo iscritti ad Increase per sperimentare in Sicilia questo approccio decentralizzato alla conservazione delle risorse genetiche. Dopo aver effettuato l’iscrizione all’esperimento, si ricevono i semi di cinque varietà di fagiolo, spesso non più coltivate da anni, da coltivare in campo, in giardino o anche semplicemente in balcone o in terrazzo. Successivamente, attraverso l’app dedicata che è stata lanciata appositamente per la prima edizione del progetto nel 2020, i “cittadini-scienziati” dovranno inviare i risultati della coltivazione ai ricercatori che seguono il programma europeo e agli altri coltivatori, con cui viene condiviso un percorso articolato nelle varie fasi di crescita dei fagioli.

“Le crisi climatiche e della biodiversità peggiorano di minuto in minuto e dobbiamo agire ora – ha stigmatizzato Roberto Papa -. Per fare ciò, coltivare più legumi alimentari nei nostri agroecosistemi e promuoverne l’uso nei nostri sistemi alimentari può svolgere un ruolo enorme nella riduzione delle emissioni di CO2, contrastando la crisi climatica e della biodiversità sviluppando un’agricoltura sostenibile, salvando e ripristinando il nostro ecosistema e la biodiversità. Aumentare la presenza di legumi alimentari nei nostri pasti è un ottimo modo per contribuire a un ambiente migliore come dimostrano i rapporti dell’IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico)”.

Tra gli obiettivi dell’esperimento c’è quello di generare una maggiore consapevolezza sull’importanza della agrobiodiversità e delle risorse genetiche agrarie in chi decide di iscriversi. L’esperimento di scienza dei cittadini è volto a testare un sistema innovativo di conservazione decentralizzata delle risorse genetiche che possa sostenere e complementare gli approcci tradizionali. Questo è reso possibile dai nuovi strumenti che le nuove tecnologie informatiche mettono a nostra disposizione, attraverso lo sviluppo dell’App (Increase Csa) che verrà utilizzata dai cittadini per contribuire al database del progetto, a caratterizzare le piante, a raccogliere dati e a promuovere lo scambio dei semi fra cittadini. Ciò avverrà sulla base del rispetto dei trattati internazionali relativi alle risorse genetiche usando certificati elettronici (e-Smta), emessi e gestiti attraverso l’App. Questo avviene in collaborazione con la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), uno dei partner di Increase.

Il progetto Increase si sta concentrando sulla promozione della conservazione e dell’uso di quattro legumi alimentari come il fagiolo comune, il cece, la lenticchia e il lupino (lupino bianco e tarwi) – ha aggiunto il docente -. Questo sforzo contribuirà a migliorare l’agrobiodiversità, la sostenibilità dei sistemi di produzione agricola e ad agevolare la transizione verso diete a base vegetale. Stiamo utilizzando una tecnologia all’avanguardia per conservare, caratterizzare e promuovere l’utilizzo delle risorse genetiche dei legumi alimentari disponibili nelle banche genetiche. Stiamo anche utilizzando la scienza partecipativa e dei cittadini per coinvolgere intere società, parti interessate e cittadini in questo sforzo e facilitare l’innovazione necessaria nei nostri sistemi agricoli e alimentari”.

Tramite questo esperimento di Citizen Science, arrivato al terzo anno con oltre settemila iscritti, i promotori vogliono creare una rete verde di cittadini che si scambiano legumi, creano nuove abitudini alimentari per rendere sostenibile il futuro delle prossime generazioni e allo stesso tempo si rendono testimoni di un messaggio di tutela della biodiversità, che attraverso piccoli gesti che richiedono poco tempo entra nella loro quotidianità. Il principio di Open Science promosso dall’Unione Europea è basato sul libero accesso ai risultati della ricerca scientifica, di cui promuove la diffusione e la condivisione attraverso la partecipazione dei cittadini alle attività, con l’aiuto delle nuove tecnologie e dell’innovazione, per rendere la scienza e gli approcci scientifici più collaborativi, aperti a tutti e globali.