“La vendemmia più lunga d’Italia, mediamente oltre cento giorni, quest’anno inizierà con un ritardo di dieci giorni rispetto all’annata 2022. Nonostante il susseguirsi di condizioni climatiche estreme-dalle piogge torrenziali di maggio e giugno al caldo estremo di luglio- gli incendi e la presenza di attacchi fungini, tra cui la peronospora della vite, la condizione e la qualità delle uve in Sicilia non sembra essere compromessa. Grazie al ritorno delle temperature più fresche, il calo iniziale, stimato fino al 40% in alcune zone, potrebbe essere inferiore”. E quanto si legge in una nota di Assovini.
“Si comincia nella Sicilia Occidentale, con la raccolta della base spumante, per poi proseguire con le varietà internazionali come lo Chardonnay e il Sauvignon Blanc, seguite dai vitigni autoctoni. A chiudere questa lunga vendemmia siciliana saranno i produttori dell’Etna, a fine ottobre”. “A rendere unica la vendemmia siciliana-commenta Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia – è la varietà degli areali siciliani. Ogni territorio presenta delle condizioni climatiche e dei suoli unici che si traducono nella straordinaria diversità e varietà della produzione vitivinicola siciliana. A circa una settimana dall’inizio della vendemmia è ancora difficile e prematuro fare stime accurate sulla produzione. Sicuramente la Sicilia dimostra di saper governare, grazie ad una agricoltura e tecniche agronomiche sempre più sostenibili, l’effetto dei cambiamenti climatici puntando sulla qualità e non sulla quantità”, conclude Mariangela Cambria.