Da Modica a Venezia, il progetto “Rewilding Modica” rappresenterà la Sicilia alla Biennale Architettura da maggio a novembre. Si tratta dell’unico caso-studio nato da un’iniziativa privata, con il patrocinio del Comune di Modica, nell’ibleo, presente al Padiglione Italia da maggio a novembre 2021.
Kassandra, più di un semplice strumento
“Rewilding Modica” è un esempio di applicazione concreta di uno strumento realizzato dagli architetti Mark Cannata e Antonio Stornello, cioè Kassandra. A spiegare il suo funzionamento è Cannata, per metà inglese per metà siciliano che, dopo aver studiato e lavorato in Gran Bretagna e Nuova Zelanda, ha trovato a Modica il paesaggio più consono per mostrare gli effetti virtuosi del suo strumento.
“Kassandra – spiega Cannata – è un Idss, cioè un sistema di supporto integrato alle decisioni: esso rileva i dati di un territorio, li analizza e, sulla base di 12 parametri, quantifica l’indice di resilienza di quel luogo”.
In un mondo in continua evoluzione, con il cambiamento climatico che mostra i suoi effetti irreversibili, Kassandra è in grado di mostrare com’era un territorio in passato e come sarà in futuro, quanto potrà essere vivibile. “Architettura e natura – continua l’architetto – sono legate: lo sviluppo urbanistico deve tener conto dell’ambiente, altrimenti il disastro è inevitabile”.
Mutamento climatico e incredulità
Cannata ha coinvolto nel progetto l’architetto Antonio Stornello, con il quale sono partiti da una convinzione: nei centri storici, nelle città con un grande sviluppo alle spalle, manca una comunicazione visiva di com’erano secoli fa.
“Kassandra non solo è in grado di ricostruire il passato, ma anche di prevedere il futuro. Di fronte all’incredulità della gente su come il clima stia trasformando irreversibilmente il territorio, Kassandra fa le veci della mitologica profetessa greca che non veniva creduta da nessuno” afferma Cannata.
Lo strumento infatti è in grado di costruire un gemello virtuale di un luogo e di mostrare come potrà essere ancora vivibile in futuro rispettando alcuni parametri quali sicurezza, infrastrutture, costruzioni, salute, mobilità, cultura.
“Per capire quanto gli effetti del mutamento climatico, se non previsti e assecondati nel giusto modo, possano essere disastrosi, sento di dover fare un paragone – dichiara l’architetto Cannata -: la pandemia in atto sta cambiando il mondo e sappiamo che un vaccino potrà porle fine più o meno velocemente. Per il clima siamo già in ritardo e per arginare gli effetti nefasti ci vuole un impegno immediato e costante che darà i suoi frutti nel tempo”.
Cannata si augura che Kassandra possa trovare impiego a livello sia pubblico sia privato, generando un effetto sciame: “Se un uomo fa un’azione virtuosa, gli altri dovrebbero seguirlo”.
Rimboschimento razionale
Dall’applicazione dei parametri di Kassandra al territorio modicano nasce “Rewilding Modica”, che in italiano suonerebbe “rinselvatichire”, con l’obiettivo di riportare il verde della foresta nella città in modo razionale.
“Non basta piantare alberi, che hanno un costo e richiedono una giusta irrigazione, bisogna farlo tenendo conto soprattutto della rete idrica” denuncia Cannata.
“Modica (come si intuisce dalla spettacolare immagine aerea a corredo di questo articolo, firmata da Luigi Nifosì ndr) nasce tra due fiumi ormai invisibili e si sviluppa su un altopiano solcato da cave: considerando la gravità della siccità in estate e delle possibili alluvioni in inverno, è necessario gestire l’acqua e il rimboschimento del territorio contro un selvaggio sviluppo di agricoltura estensiva e progetti urbanistici” osserva Cannata.
La scelta di questo centro storico come luogo di applicazione di Kassandra non è dovuta solo alle origini ragusane dei due architetti.
“Modica – spiega l’architetto – si trova al 36esimo grado di latitudine, lungo il parallelo che attraversa il Mediterraneo. Il recente ciclone tropicale mediterraneo (medicane) che ha colpito la Grecia a settembre solo casualmente non è arrivato in Sicilia, a dimostrazione di quanto il clima stia mutando. Con uno sviluppo sostenibile del territorio è possibile sopravvivere al cambiamento adattandovisi nel migliore dei modi, con resilienza”.
Modica ha alle spalle millenni di storia ed è patrimonio dell’Unesco, caratteristiche che la rendono ancora più interessante.
Ambiti d’applicazione
Non solo Modica: l’università di Portsmouth ha richiesto la collaborazione di Cannata e Stornello per ricostruire le isole di Granada e Dominica, nei Caraibi, a seguito dei disastri ambientali provocati dal mutamento climatico. Inoltre uno degli sponsor privati del progetto, Ecogest, vorrebbe applicare un modello di sviluppo sostenibile anche alle infrastrutture, in particolare alle autostrade.
La Biennale di Venezia darà ancora più lustro a uno strumento già in uso e l’effetto sciame potrebbe funzionare davvero.
Olga Stornello