Ambiente

Clima, l’allarme dell’Onu, “Combustibili fossili in aumento, obiettivi lontani”

I piani dei governi per estrarre combustibili fossili fino al 2030 sono incompatibili con il mantenimento delle temperature globali a livelli di sicurezza. E’ quanto si afferma nel nuovo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep), secondo il quale i Paesi perforeranno o estrarranno più del doppio dei livelli necessari per mantenere in vita l’obiettivo di ridurre il riscaldamento terrestro alla soglia del 1,5°C.

Il rapporto

Il rapporto rileva che i Paesi prevedono di produrre circa il 110% in più di combustibili fossili rispetto a quanto sarebbe compatibile con un aumento delle temperature di 1,5°C entro la fine di questo secolo. I piani rappresentano circa il 45% in più rispetto a quanto necessario per mantenere l’aumento della temperatura a 2°C.

Secondo lo studio, la produzione di carbone diminuirà, ma quella del gas aumenterà molto nei prossimi 20 anni, a livelli semplicemente incompatibili con l’accordo di Parigi.

La produzione deve diminuire

Il rapporto indica 15 principali paesi produttori, tra cui Australia, Russia, Arabia Saudita, Stati Uniti e Regno Unito.

“La ricerca è chiara: la produzione globale di carbone, petrolio e gas deve iniziare a diminuire immediatamente e rapidamente per essere coerente con la limitazione del riscaldamento a lungo termine a 1,5°C”, afferma Ploy Achakulwisut, autore principale del rapporto dello Stockholm Environment Institute.

“Tuttavia, i governi continuano a pianificare e sostenere livelli di produzione di combustibili fossili che sono di gran lunga superiori a quello che possiamo bruciare in sicurezza”, ha aggiunto. (ASKANEWS).