Oggi esce il suo nuovo singolo dal titolo se mi pieghi non mi spezzi, brano che vede la collaborazione, di Riccardo Zanotti e Giorgio Pesenti.
Dopo il suo debut album dal titolo DISCO, viaggio nella spensieratezza al neon degli anni ‘80, dopo un percorso e una carriera sempre in salita, in un solo anno e mezzo cmqmartina ha percorso tanta strada superando i 10 milioni di streams e i 160mila followers. Ventun anni, un primo singolo di successo, lasciami andare!, un tour a fine 2019 con i rovere, la partecipazione a X Factor 2020, una crescita interiore ed esteriore. Con il suo nuovo singolo se mi pieghi non mi spezzi è tornata per tornare a “far ballare di sé”. L’abbiamo raggiunta telefonicamente e ci siamo fatti raccontare la sua storia e le sue emozioni.
Oggi esce il tuo nuovo singolo dal titolo “Se mi pieghi non mi spezzi”. Emozionata?
“Devo confessarti che sono particolarmente emozionata perché questa è la mia prima uscita discografica dopo l’esperienza di X Factor. Sono molto curiosa si sapere cosa succederà quando il pubblico avrà ascoltato il nuovo singolo”.
Ancora una volta si tratta, per te, di un brano autobiografico.
“Sì, la mia scrittura è perlopiù autobiografica. Per me, la scrittura è molto terapeutica e mi permette di rielaborare le mie esperienze e le mie emozioni tramite le canzoni che scrivo. Mi è più facile scrivere di me, del mio sentire, di ciò che provo e vivo piuttosto che scrivere in maniera astratta d’amore o della vita di altre persone”.
Qual’era la musica che ti circondava nella tua infanzia e adolescenza?
“A casa mia si ascoltava, prevalentemente, cantautorato italiano. Ascoltavo Battisti, Celentano, Dalla, Baglioni. Le infinite ore di ascolto mi hanno fatto venire voglia di mettermi in gioco cominciando a scrivere ma, quando ho ascoltato per la prima volta Elisa, ho avuto una folgorazione. In quel momento ho capito che avrei voluto essere come lei. Elisa è stata molto importante per la mia crescita artistica”.
Che musica ascolti in questo periodo?
“Continuo ad ascoltare molto il cantautorato italiano. Qualche giorno fa mi sono riascoltata la discografia di Lucio Battisti. Sono una grande amante dei testi e mi piace “capire” i contenuti delle canzoni. Sono anche molto legata alla scena indie italiana. Mi piace molto, e la ascolto, anche la musica elettronica, poco prodotta in Italia. Ascolto la musica che si produce nella Mitteleuropa, in Germania, dove la cultura di questo genere musicale è più sviluppata e diffusa”.
Come nascono i tuoi brani, qual è la loro genesi?
“Durante le giornate mi capita di ascoltare una frase oppure di leggerla e immediatamente me la appunto sulle “note” del telefono. Quando inizio a lavorare a un brano, invece, preferisco lavorare di pari passo sia sul testo sia sulla musica. Quando arriva quel momento, prendo in mano gli appunti e da questi estrapolo frasi che, via via, diventano sempre più strutturate contemporaneamente alla musica fino ad ottenere un risultato plastico e armonico”.
Quando nasce il tuo amore per parole?
“Ho iniziato a scrivere “seriamente” le canzoni poco più di tre anni fa, quando è nato il progetto martina. Sin da piccola ho però scritto poesie, racconti e storie. Di fatto la scrittura, come il canto e la musica, hanno avuto sempre uno spazio importante nella mia vita”.
Com’è stata l’esperienza di X Factor?
“Sicuramente si è trattato di un’esperienza molto intensa. Non avevo mai messo in conto di partecipare a un talent show. Ma la particolarità dell’anno appena trascorso mi ha fatto dire “perché no?” e ho deciso di mettermi alla prova con qualcosa che non avevo mai fatto. Ho deciso di uscire da quella che possiamo definire la mia “confort zone”. Grazie a quel periodo ho imparato a stare su un palco, ho potuto conoscere altri artisti molto stimolanti anche se devo ammettere che alcuni momenti sono stati molto difficili. Io mi ritengo molto “selvatica” e il mio rapporto con la telecamera, e quindi con la televisione, non è stato facile”.
Sei rimasta in contatto con qualcuno degli altri concorrenti?
“Sono molto legata a Benedetta, dei Melancholia, e ci vediamo molto spesso. Ma anche con Vergo, Casadilego, Mydrama, con i Manitoba è nato un rapporto che è andato oltre lo show. Continuo a sentirmi anche con Raton, il mio giudice”.
Questo singolo è il possibile anticipo di un tuo nuovo album?
“Questo brano è l’alba di un nuovo progetto. Sono ancora al lavoro e non c’è ancora nulla di veramente definito ma ho intenzione di realizzare un nuovo disco con un filo logico tra i vari testi, per poterli legare tra loro al fine di realizzare una narrazione più organica e fluida che mi permetta di creare una storia che si sviluppa brano dopo brano”.
Hai guardato il festival di Sanremo? Che cosa ne pensi?
“Sono un amante di Sanremo, l’ho sempre seguito e, sin da bambina, ho sempre sognato di poter essere su quel palco a cantare proprio perché è la manifestazione più importante della musica italiana. Dal punto di vista artistico mi è piaciuta molto la musica che è stata proposta. L’ho trovata un’edizione di Sanremo “fresca”, in sintonia con quello che succede sulla scena musicale italiana. Ho amato follemente La rappresentante di Lista, ho anche apprezzato Colapesce e Dimartino, ma dopo il festival, dopo diversi ascolti. Mi è piaciuta moltissimo anche Madame e ho apprezzato molto i Maneskin”.
Se dovessi ricevere una telefonata per una featuring, chi ti piacerebbe che ci fosse dall’altra parte del telefono?
“Non ho alcun dubbio. Vorrei che ci fosse Elisa perché lei, per me, è una dea della musica italiana. Rischierei di impazzire ma correrei volentieri il rischio”.
Buona musica, cmqmartina e ai nostri lettori non rimane altro che ascoltare se mi pieghi non mi spezzi nell’attesa del suo nuovo album.
Roberto Greco