Collegamenti con le isole minori sempre più difficili, infrastrutture insufficienti e un attacco alla Regione per il nuovo bando di trasporto marittimo che penalizza queste comunità, rendendo le isole sempre più… isolate.
Su questi punti si basa lo sfogo dei sindaci delle Eolie, un arcipelago di storia e turismo, che certamente non le mandano a dire sulle evidenti incongruenze che la Regione Siciliana si appresta ad attuare con un bando sulla mobilità che non guarda alla comunità residente e non.
Il sindaco di Lipari Marco Giorgianni, il sindaco di Santa Marina Salina Domenico Arabia, la sindaca di Malfa, Clara Rametta ed il Sindaco di Leni, Giacomo Montecristo, sono tutti nella stessa lunghezza d’onda: molte le criticità rilevate nel bando di trasporto marittimo che portano i sindaci a chiedere alla Regione di ritirarlo. In particolare, agli amministratori non va giù il taglio delle corse. Un esempio? “Si ritiene insufficiente la frequenza di tre giorni per il collegamento da e per Palermo, invece dei sette attuali, e inutili i due giorni previsti per Cefalù”, si legge nella lettera inviata dal sindaco di Salina Arabia all’assessorato regionale alle Infrastrutture e i Trasporti. Insomma, per il sindaco di Salina e altri suoi colleghi il bando provocherebbe danni ai comparti economico e sociale delle isole sia in bassa, sia in alta stagione.
Tutto questo in un contesto in cui i collegamenti con le isole sono sempre più difficili, soprattutto quando, come in questo periodo, sono ancora più ostacolati dal maltempo. E le infrastrutture non aiutano, come sottolinea il sindaco di Lipari Giorgianni: “Si sollevano sempre polemiche con le società Siremar per il trasporto in nave e Liberty Lines per gli aliscafi sul fatto se riescono a viaggiare o meno. Purtroppo, o per fortuna, viene contestato il fatto che i comandanti decidano di non viaggiare per questioni di sicurezza. A volte può capitare che se bisogna attraccare al porto di Panarea dove le condizioni sono buone, magari i comandanti decidono di non partire perché non ci sono le stesse condizioni durante il tragitto o viceversa. Ogni volta che non viaggia un aliscafo per me è un problema – aggiunge Giorgianni – perché non stiamo parlando di un servizio in più, ma di un servizio essenziale, di continuità territoriale. Tutto può essere risolto, realizzando punti di approdo più adeguati, ma questo si scontra col problema infrastrutturale. Indipendentemente dai finanziamenti, il vero problema sono i tempi burocratici: ad esempio, possono passare anche nove mesi per ricevere un parere dal Ministero sui progetti. Il problema non è ricevere i soldi, ma mettere nelle condizioni gli enti territoriali di realizzare queste opere pubbliche”.