Cultura

Coma Cose, la qualità della musica da Youtube a Sanremo

I Coma_Cose sono Fausto Lama e California, al secolo Fausto Zanardelli e Francesca Mesiano. Un duo, una coppia prima nella vita e poi nella musica, che mescola vissuto e gusto sonoro urbano a una poetica cantautorale. Si sono conosciuti nell’estate del 2016 per ritrovarsi, poco dopo, colleghi in un negozio di Milano e dal fare i commessi a ritrovarsi insieme a scrivere canzoni non passa molto tempo. La prima canzone scritta e pubblicata insieme risale al 23 febbraio 2017, quando su YouTube fa la sua comparsa “Cannibalismo”, brano intenso e provocatorio che offre spunti di riflessione sulla società moderna.

Tra Febbraio e Giugno del 2017 i Coma_Cose pubblicano i primi quattro brani con relativi video e nell’autunno dello stesso anno lanciano con Asian Fake “Inverno Ticinese”, il loro primo EP-manifesto. Nel 2019 realizzano il loro primo disco “HYPE AURA” cui segue un periodo denso di soddisfazioni e riconoscimenti. I Coma_Cose sono riusciti a toccare temi spesso taciuti come l’emarginazione, la solitudine e la rabbia: da loro non è mai arrivato un giudizio ma sempre e solo la necessità d’espressione e condivisione. È proprio questa capacità di captare l’intangibile, per tradurlo in note e parole, una delle chiavi del grande exploit del duo. I loro brani vantano milioni di streams sui principali player musicali. Li abbiamo contattati per farci raccontare come stanno vivendo queste ultime ore prima del loro debutto sul palco del teatro Ariston.

Poco più di un anno fa si diceva di voi che eravate il duo electro-rap che era riuscito in breve tempo a bruciare tutte le tappe. Ora vi accingete a esibirvi, tra i big del 71° festival di Sanremo, sul palco più prestigioso per la musica italiana, quello del teatro Ariston di Sanremo.

California: “È vero e di questo siamo molto contenti. La nostra è una carriera ‘giovane’. Abbiamo iniziato questo progetto nel 2017 e, sin da subito, con i primi brani abbiamo iniziato a esibirci in concerti di grossa dimensione in compagnia d’importantissimi artisti. Da quel momento in poi, canzone dopo canzone, un EP prima e un disco dopo, fino ad un anno fa non ci siamo mai fermati. Questa partecipazione al festival nasce come conseguenza del lavoro che abbiamo fatto durante il periodo della pandemia. Ci siamo dedicati a tempo pieno alla scrittura dei nuovi brani e tra queste c’era ‘Fiamme negli occhi’ che ci ha stimolato e sulla quale abbiamo lavorato moltissimo sino a quando non ci siamo detti ‘potrebbe essere adatta al festival? Ci proviamo?’. Alla fine è andata bene”.

Non vi curate solo della parte musicale e autorale dei vostri brani ma seguite tutto il processo creativo, compreso quello della realizzazione dei videoclip?

Fausto: “Sì, questa è la nostra cifra stilistica. Pensiamo che sia importante mettere tutta la nostra personalità in tutto ciò che riguarda la nostra musica. Penso che questo ci permetta di comunicare meglio il nostro universo d’immagini e riferimenti che governano la nostra creatività”.

Prima di essere i Coma_Cose, che musica ascoltavate?

California: “Io e Fausto abbiamo un percorso abbastanza simile. Ci siamo innamorati nell’adolescenza del fenomeno rap. Poi è arrivata la scoperta dei Beatles, dei Queen e della psichedelia. Oltre a questo, la nostra infanzia è stata accompagnata dall’ascolto del cantautorato italiano”.

Anche questo è il motivo per cui nella serata dei duetti avete deciso di proporre un brano di Lucio Battisti? Non solo, suonerà con voi Alberto Radius, che di Lucio Battisti fu chitarrista

Fausto: “Lucio Battisti, come ti dicevo prima, è un autore che abbiamo ascoltato molto e proporre ‘Il mio canto libero’ è il frutto finale di un percorso di affiliazione. Sin dal giorno zero Battisti è stato il fil rouge nella nostra scrittura modo di scrivere, frutto della ricerca di Mogol.
Ovviamente è un grande onore per noi esibirci con Alberto Radius che ha accolto questo nostro invito. Radius è ancora una persona molto dedita alla musica e in lui c’è ancora un grande “fuoco”. Si tratta di un grande professionista e speriamo che l’emozione della serata non comprometta il risultato. Con noi ci saranno anche Mamakass, i nostri produttori”.

Avete già fatto prove?

Fausto: “Sì. Abbiamo già provato il nostro inedito sia la cover de Il mio canto libero”.

Com’è stato salire su quel palco?

California: “Se ti fermi a pensare a tutti gli artisti che sono saliti su quel palco e si sono trovati nello stesso punto in cui tu ti trovi, ti sale una forte emozione. Per ora, però, non abbiamo ancora avuto la possibilità di godercela fino in fondo perché ci siamo dovuti concentrare sulle prova. Nel momento in cui mancheranno pochi minuti alla nostra esibizione, a livello emotivo sarà una bella botta“.

Su quel palco sarete accompagnati dall’orchestra. Com’è andata durante le prove?

Fausto: “E’ andata bene. Tutto il lavoro di preparazione fatto con Vittorio Cosma ha dato i suoi frutti. Vittorio ha lavorato molto sugli arrangiamenti delle varie sezioni e l’impatto con l’orchestra e la sua conduzione è stato molto positivo. Vedere un proprio brano che prende vita grazie all’orchestra, con questo suono che ti avvolge, è impagabile”.

Quanto sono importanti per voi le parole?

Fausto: “Nella nostra opera musicale il testo è sempre stato fondamentale. Abbiamo sempre avuto un’attenzione particolare nell’uso delle parole e inevitabilmente ci ha interessato tutto ciò che è parola scritta, dovunque sia. Non sopportiamo la volgarità gratuita, l’abuso delle parole che si fanno nei vari social, così come mal tolleriamo il fenomeno del bullismo e del cyber bullismo”.

So che vi state dividendo tra il festival e il lavoro in studio per terminare il vostro nuovo album. Mi potete anticipare qualcosa?

California: “Il 16 aprile uscirà ‘Nostralgia’, questo sarà il titolo, che conterrà anche ‘Fiamme negli occhi’, il brano che portiamo a Sanremo. ‘Nostralgia’ è un mondo di significati che affiorano da un passato che brucia ancora. È una fotografia che immortala il cambiamento di una vita sempre in viaggio. Si tratterà, innanzitutto, di un disco diverso dalla nostra precedente produzione. Fausto, con i nostri produttori, ha fatto un grande lavoro di ricerca e sintetizzazione di stili musicali al fine di creare qualcosa di nuovo. Ci sarà anche una piccola rivoluzione a livello semantico. Se ‘Fiamme negli occhi’, il brano che eseguiremo a Sanremo, è una fotografia, un istante fissato su carta, ‘Nostralgia’ sarà la prima occasione per guardarsi indietro con un linguaggio ed un suono futuristico. ‘Fiamme negli occhi’ racconterà il desiderio di prendersi cura della propria fiamma e passione, il nuovo album tutto ciò che si è scaldato accanto a questo fuoco per qualche istante”.

E’ l’album che formalizza la vostra maturità?

Fausto: “Non si finisce mai di essere maturi. Sarà il nuovo modo di sintetizzare quello che siamo. Abbiamo sempre cercato la sintesi e quest’album contiene la nuova scommessa dei Coma_cose: meno cose, meno quantità, meno informazioni ma ancora più concentrate. Nel brano che presentiamo a Sanremo con Mamakass, i nostri produttori, abbiamo deciso di togliere tutto e di ripartire da una chitarra acustica. Togliere per aumentare”.  Ai Coma_cose, ovviamente, auguriamo di trionfare sul palco del teatro Ariston perché l’importante è che vinca la musica.

Roberto Greco