Economia

GUIDA | Come ottenere l’assegno di inclusione: requisiti, fasi della domanda, quando pagano

Come ottenere l’assegno di inclusione? Se lo chiedono molte famiglie a basso reddito che non sanno come gestire le varie fasi che portano – per gli aventi diritto – a ottenere l’agevolazione introdotta dal Governo Meloni in sostituzione del reddito di cittadinanza.

Nella seguente guida per l’accesso all’assegno di inclusione, QdS illustra le fasi della domanda, i requisiti, le novità sull’agevolazione

Come ottenere l’assegno di inclusione, le fasi della domanda

In una delle sue recenti guide sui social, l’Inps ha illustrato le fasi per l’accesso all’assegno di inclusione (AdI) per le famiglie dove vi sia almeno un componente attivabile al lavoro (quindi non diversamente abile, over 60 o in posizione di svantaggio che comporti l’incompatibilità con il lavoro). Sono in tutto quattro e si susseguono dopo la visione e l’approvazione della domanda:

  • Sottoscrizione del Pais (Patto per l’inclusione sociale) con i servizi sociali, per i membri del nucleo familiare attivabili al lavoro;
  • Sottoscrizione del PAD sul Siisl: i membri attivabili al lavoro che accedono all’assegno di inclusione, sottoscrivono un Patto di Attivazione Digitale Individuale sul Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, indicandosi disponibili al lavoro e fornendo il proprio CV alle agenzie e agli Enti preposti. Attenzione: al primo incontro con i servizi sociali, che di solito avviene entro 120 giorni dopo la stipula del PAD, devono partecipare tutti i membri del nucleo beneficiario;
  • Sottoscrizione del Psp: i componenti del nucleo familiare che abbiano tra i 18 e i 59 anni e possono lavorare devono presentarsi ai centri per l’impiego o ad altri Enti preposti per stilare il Patto di servizio personalizzato (PSP). L’incontro deve avvenire entro 60 giorni dal riconoscimento dei destinatari dell’assegno di inclusione del nucleo (o parte di essi) come attivabili al lavoro.
  • Incontri con i servizi per il lavoro: ogni 90 giorni, i membri del nucleo familiare beneficiario dell’assegno di inclusione deve recarsi nei centri per l’impiego o gli Enti accreditati ai servizi per il lavoro per aggiornare la propria posizione. Attenzione: qualora l’incontro non si tenga nei tempi e nelle modalità previste, è possibile la sospensione del beneficio.

Cos’è l’assegno di inclusione

L’assegno di inclusione è una “misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale” destinata a famiglie in condizioni svantaggiate e con Isee basso. Istituito con il Decreto Lavoro 2023 e introdotto da gennaio 2024, ha sostituito il reddito di cittadinanza.

Cosa si può comprare

Con la card dell’assegno di inclusione, è possibile:

  • Effettuare acquisti di beni e servizi con POS degli esercizi commerciali italiani convenzionati con il circuito Mastercard;
  • Pagare le rate dell’affitto o del mutuo;
  • Pagare utenze domestiche e bollette;
  • Effettuare prelievi di contante (fino a un massimo di 100 euro al mese, moltiplicato per la scala di equivalenza ADI del nucleo familiare).

Con la carta dell’assegno di inclusione si possono acquistare beni di consumo e servizi, eccetto:

  • giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità;
  • acquisto, noleggio e leasing di navi e imbarcazioni da diporto, nonché servizi portuali;
  • armi;
  • materiale pornografico e beni e servizi per adulti;
  • servizi finanziari e creditizi;
  • servizi di trasferimento di denaro;
  • servizi assicurativi;
  • articoli di gioielleria;
  • articoli di pellicceria;
  • acquisti in gallerie d’arte e affini;
  • acquisti in club privati;
  • acquisto di sigarette, anche elettroniche, di derivati del fumo;
  • giochi pirotecnici;
  • prodotti alcolici.

Naturalmente non si possono comprare con la carta Adi neanche beni e servizi non consentiti dalla legge. La card, inoltre, non può essere utilizzata per acquisti all’estero, online o mediante servizi di direct-marketing.

A chi spetta e le novità del 2024

Possono ottenere l’assegno di inclusione le famiglie in condizioni di svantaggio economico e che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:

  • con disabilità (come definita ai fini ISEE);
  • minorenne;
  • con almeno 60 anni di età;
  • in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali.

Il richiedente deve avere cittadinanza europea o detentore di un permesso di soggiorno Ue e deve avere residenza in Italia da almeno 5 anni (gli ultimi due in maniera continuativa), non deve essere sottoposto a misure di prevenzione o misure cautelari e non può aver riportato condanne penali definitive.

Requisiti per ottenere l’assegno di inclusione

Hanno diritto all’assegno di inclusione le famiglie con Isee in corso di validità non superiore a euro 9.360, soglia fissata a 7.560 annui (moltiplicato per il valore della scala di equivalenza illustrati dal Ministero del Lavoro sul sito ufficiale dedicato alla misura) in caso di nuclei familiari interamente composto da persone over 67 e/o in condizione di disabilità grave e non autosufficienza. L’Isee è parzialmente rimodulato in caso di nuclei familiari con minorenni.

In termini patrimoniali, il nucleo richiedente l’assegno di inclusione deve possedere:

  • un valore ai fini IMU del patrimonio immobiliare (diverso dalla casa di abitazione, il cui valore non deve superare euro 150.000), non superiore a 30.000 euro
  • un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000, euro accresciuto di euro 2.000 per ogni componente il nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori euro 1.000 per ogni minorenne successivo al secondo. I massimali crescono di 5mila euro per ogni componente in condizione di disabilità e di 7.500 euro per ogni componente con disabilità grave o non autosufficiente;
  • nessun componente il nucleo familiare deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc., immatricolati la prima volta nei 36 mesi antecedenti la richiesta, esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità;
  • nessun componente deve essere intestatario a qualunque titolo o avere piena disponibilità di navi, imbarcazioni da diporto o aeromobili.

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Come fare domanda per ottenere l’assegno di inclusione

Si può fare domanda per l’assegno di inclusione online, tramite il sito dell’Inps o tramite i CAF accreditati. I beneficiari hanno 120 giorni dopo l’approvazione della domanda per sottoscrivere il PAD e presenziare al primo incontro con i servizi sociali.

Rischio di sospensione dell’AdI, quando e cosa fare?

Chi non si presenta entro 120 giorni dalla sottoscrizione del PAD all’incontro con i servizi sociali, chi non presenta l’ISEE aggiornato entro le scadenze previste (nel 2024 è stato al 30 giugno) e chi non mantiene i requisiti previsti, si vedrà l’assegno di inclusione sospeso. La sospensione del beneficio può durare fino a 90 giorni: in caso di mancata risoluzione del problema che ha determinato la sospensione, segue la decadenza definitiva. Di seguito un articolo di approfondimento con maggiori informazioni.

Quando pagano l’assegno di inclusione?

Per chi deve ricevere il pagamento dell’assegno di inclusione per la prima volta, di solito deve attendere la metà del mese successivo all’approvazione del PAD (in media tra il 14 e il 17 del mese). La ricarica, invece, avviene orientativamente il 26/27 di ogni mese.

Immagine di repertorio