COMISO (RG) – “Ci stai uccidendo con queste tasse. O le diminuisci o ti ammazziamo”. Questo l’incipit di una lettera anonima contenente minacce di morte e insulti sessisti che è stata recapitata alla sindaca di Comiso Maria Rita Schembari. A rivelarlo è stata lei stessa, in un lungo post su Facebook. “Si arriva anche a questo purtroppo, quando in una parte della società ammorbata dal cancro del livore e dell’ignoranza , prevale la convinzione che le minacce e le intimidazioni facciano paura” ha scritto la sindaca, eletta nella lista del movimento del Governatore Musumeci Diventerà Bellissima e alla guida di una coalizione di centro destra. “Credo sia un tentativo inutile , specialmente per quanto mi riguarda, poiché non vi è minaccia o intimidazione che possa preoccuparmi”.
La sindaca, che ha già denunciato l’episodio alle Forze dell’ordine, ha concluso così il suo post: “Preoccupa la pericolosa deriva verso a quale si sta arenando una parte malata della società nella quale viviamo… quella del disprezzo della donna, quella dell’attacco alla persona, quella del sessismo becero”. La lettera, recapitata venerdì a Palazzo di città, è stata scritta a stampatello. La Polizia ha predisposto una vigilanza per rafforzare la sicurezza del sindaco.
Solidarietà unanime, dal mondo politico e istituzionale, alla sindaca dopo la lettera minatoria.
“Minacce terribili – ha commentato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – accompagnate da un linguaggio sessista e profondamente offensivo. Convinta solidarietà e sincera vicinanza al sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, per la lettera anonima ricevuta, ennesima riprova di quanto sia ormai grave il clima attorno a chi ha responsabilità di governo”.
Anche la Cisl Fp Ragusa Siracusa, unitamente al proprio direttivo aziendale e ai componenti Rsu Cisl di Comiso, ha espresso la massima solidarietà alla sindaca, per l’atto intimidatorio di cui è stata fatta oggetto. “La nostra organizzazione sindacale – ha detto il segretario generale Daniele Passanisi – stigmatizza e prende le distanze da questo e da qualunque atto finalizzato ad inibire l’azione amministrativa. Ci sono luoghi, momenti e situazioni, in cui si può affrontare il confronto. Ma non è certo quello dell’anonimato e dell’attacco vile e intimidatorio”.
“Conoscendo il sindaco di Comiso – ha scritto dal canto suo il primo cittadino di Ragusa, Peppe Cassì – sono certo che le minacce gravi, violente, sessiste che ha ricevuto, avranno l’effetto opposto agli intenti del suo anonimo e vile concittadino: ne trarrà forza per continuare il suo lavoro per il bene della sia città. A Lei va la solidarietà mia e di tutta la comunità ragusana. Alla base della spregevole lettera di insulti inviata a Maria Rita Schembari c’è senza dubbio ignoranza, ma vi si coglie anche, a mio giudizio, il frutto di un’esasperazione dei toni ormai insopportabile, ‘l’effetto mediatico della società sguaiata che passa da alcune trasmissioni sboccate e aggressive, irriverenti verso il potere’. A maggior ragione chi ricopre ruoli politici a tutti i livelli deve essere consapevole dell’importanza del linguaggio e della necessità di utilizzarlo con responsabilità”.
“Nei talk show come sui social – ha aggiunto – la cosa pubblica non è più un bene di cui prenderci cura insieme ma un terreno di scontro, dove alla riflessione e all’approfondimento dei temi si antepone l’insulto e l’attacco personale. Tutto ciò può avere l’effetto di condizionare menti fragili, prive di capacità critica, accecate magari da un disagio personale il cui colpevole è fatalmente il politico di prossimità, quello che magari conosci per averlo visto in giro per la città”.
“Abbassiamo i toni e il volume – ha concluso il primo cittadino -. A urlare, in genere, è proprio chi, avendo poco da dire, cerca comunque come può di attirare l’attenzione degli altri. E proviamo a pensare la politica come una cosa di tutti, fatta da amministratori e cittadini che si rispettano e che lavorano per gli stessi obiettivi”.