Società

Comiso, petizione per cittadinanza a monaco buddista

Mille cittadini di Comiso chiedono la cittadinanza non solo onoraria ma italiana per Gyosho Morishita, il monaco buddista, fondatore della “pagoda della Pace”, che vive a Comiso da 38 anni.

Morishita, giovane monaco della Nippoozan Myohoji, arrivò a Comiso nel 1982 e prese parte attiva alle manifestazioni pacifiste negli anni dell’installazione dei missile Cruise nella ex base della Nato.

Morishita andò ad abitare in contrada Canicarao dove negli anni Novanta fondò la Pagoda della pace. Per l’inaugurazione, nel 1998 era presente anche il vescovo di Ragusa, Angelo Rizzo.

Quindici anni fa, è stata realizzata la pagoda vera e propria che oggi domina la valle dell’Ippari, con sguardo sul mare.

Morishita è rimasto a Comiso, non è più tornato in Giappone. Per anni ha percorso la città al suono del suo tamburo, cantando più volte il Namu Myo Ho Renge Kyo, il mantra della Sutra del Loto.

Due anni fa ha ricevuto la cittadinanza onoraria.

Oggi molti chiedono di poter concedere la vera cittadinanza italiana: è anziano ed ha bisogno di cure mediche.

La petizione, promossa da Nunzia Gianna, Vincenzo Cilia e Martina Modica, è stata lanciata il 24 aprile: è già stata firmata da mille persone.

Anche il sindaco, Maria Rita Schembari, ha avviato le procedure per la richiesta straordinaria al presidente della Repubblica per i meriti speciali di Morishita.