CATANIA – Cresce la professione del dottore commercialista in Sicilia, dove, tra 2020 e 2021, il numero di professionisti iscritti a Cassa Dottori Commercialisti, l’ente che si occupa di previdenza e assistenza a favore della categoria, è passato da 3.934 a 4.089, con un aumento del +3,9%, superiore all’incremento nazionale che si ferma al 2,07%.
Una popolazione, quella dei dottori commercialisti siciliani, in cui, però, la presenza femminile rappresenta solo il 29,1% del totale degli iscritti (a fronte di un dato italiano pari al 33,2%) e in cui i giovani under 40 hanno un’incidenza decisamente contenuta che non supera il 19,6%, due punti percentuali in meno del valore italiano (21,9%).
Proprio agli iscritti siciliani sono dedicati i tre appuntamenti di “La Cassa incontra gli iscritti” organizzati dalla Cassa in collaborazione con gli Ordini e i Delegati territoriali per confrontarsi e dialogare con i professionisti locali sulle prospettive previdenziali e le iniziative di welfare che l’ente di previdenza e assistenza sta portando avanti e che faranno tappa a Catania la mattina del 10 novembre, dalle 9.30 alle 12.30, presso l’hotel Nettuno; con gli iscritti di Enna Caltanissetta e Caltagirone il pomeriggio del 10 novembre, dalle 15.30 alle 18.30, presso la sede della Camera di Commercio e con gli associati di Palermo venerdì 11 novembre, dalle 9.30 alle 12.30, presso la villa Malfitano Whitaker.
L’incidenza femminile sale al 31,5% tra i 1.001 professionisti iscritti a Cassa Dottori Commercialisti per la provincia di Catania, una percentuale di quasi un punto e mezzo superiore al dato regionale (29,1%) anche se ancora ampiamente al di sotto di quella nazionale che è del 33,2%. Anche la presenza di giovani professionisti under 40, pari al 20,6% del totale, supera di un punto percentuale il dato regionale (19,6%), avvicinandosi al 21,9% di incidenza che si registra a livello nazionale. Allineata con il livello regionale risulta invece la media dei redditi dichiarati dai dottori commercialisti catanesi nel 2021 pari a poco meno di 37mila euro, in aumento del 3,08% rispetto al 2020, mentre il volume d’affari medio che nel 2021 ha superato i 60mila euro, con un aumento sull’anno precedente del +5,2%, è nettamente superiore a quello regionale, pari a circa 56mila e 700 euro.
Una composizione diversa della platea caratterizza invece i dottori commercialisti di Enna, dove le donne rappresentano il 36,1% degli 83 professionisti iscritti alla Cassa, e quelli di Caltagirone, in cui l’incidenza femminile arriva al 40% dei 60 iscritti alla Cassa, mentre a Caltanissetta le dottoresse commercialiste non vanno oltre il 28,6% del totale dei 206 professionisti iscritti, dato inferiore di mezzo punto percentuale rispetto a quello regionale.
A livello reddituale per gli iscritti di tutti e tre gli Ordini il 2021 ha fatto segnare un miglioramento del reddito medio che a Enna è aumentato del +15,6% rispetto al 2020, a fronte di un +9,8% per i dottori commercialisti di Caltanissetta arrivando al +21,1% di quelli di Caltagirone. Parallelamente cresce anche il volume d’affari che aumenta dell’8% per gli iscritti di Enna, del +8,6% per quelli di Caltanissetta e del +22,3% per i professionisti calatini.
Nonostante questo, rimangono ampiamente al di sotto del reddito medio regionale che, nel 2021, è stato pari a 36mila e 600 euro i redditi dichiarati dai dottori commercialisti di Enna (-19,5%) e Caltagirone (-34,9%), mentre nel caso di Caltanissetta, il reddito medio dei professionisti risulta superiore a quello che si registra in Sicilia del 4,2%.
Se il dato relativo all’incidenza femminile sulla platea complessiva degli 849 professionisti palermitani risulta in linea con quello regionale attestandosi sul 29,2%, la presenza di giovani fino a 40 anni è invece inferiore di oltre 1 punto percentuale rispetto a quanto si registra in Sicilia e non va oltre il 18,3%.
Decisamente superiori alla media regionale risultano invece il reddito e il volume d’affari medi dichiarati dai dottori commercialisti palermitani nel 2021, rispettivamente pari a poco più di 45mila euro e a 66.136 euro (in Sicilia le stesse medie reddituali non vanno oltre i 36mila e 600 euro e 56.656 euro) che registrano, però, una flessione rispetto al 2020 pari al -3% per il reddito e al – 2,4% nel volume d’affari.