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Commissione d’inchiesta sul Covid, parenti vittime chiedono giustizia

I familiari delle vittime italiane del Covid protestano da tempo per chiedere l’istituzione di una Commissione d’Inchiesta Parlamentare che faccia luce su questioni non ancora chiarite, legate soprattutto all’esplosione ed alla diffusione del contagio.

Nei giorni scorsi la Commissione “Igiene e Sanità” del Senato ha bocciato la proposta avanzata da Fratelli d’Italia, mentre è incardinata dopo l’approvazione della Camera quella nata da un’iniziativa della Lega. Tuttavia, sostengono i familiari delle vittime, tale Commissione potrebbe operare in maniera limitata, anche in virtù di alcuni emendamenti che l’hanno azzoppata.

Al loro fianco si sono schierati 15 onorevoli, tutti appartenenti al gruppo misto, che hanno portato questa protesta in Parlamento.

Tra loro anche la catanese Simona Suriano, intervenuta ai microfoni del QdS.it per approfondire la questione.

“Innanzitutto, esordisce la deputata, vorrei precisare che l’attuale commissione d’inchiesta parte già monca perché l’oggetto specifico è l’origine del Covid in Cina e la richiesta della Lega (promotrice della commissione d’inchiesta) si focalizzava sulle responsabilità ed origini del COVID ed infine con l’emendamento che limita la data entro cui si può indagare al 30 gennaio 2020 taglia fuori eventuali ed ulteriori responsabilità di altri paesi (tra cui il nostro). Le prossime mosse? Chiediamo al Governo di avviare una nuova commissione d’inchiesta o allargare il perimetro di quella esistente al fine di capire se ci sono stati degli errori nella gestione della fase emergenziale e perché il piano pandemico non è mai stato aggiornato o non applicato adeguatamente anche quello datato 2006”.

Inoltre, aggiunge Suriano, “come parlamentari intanto presenteremo una interrogazione per capire perché è stata negata la piazza Montecitorio alle famiglie lo scorso 2 novembre posto che si trattava di poche decine di persone in rappresentanza e il rischio assembramenti non si poneva. Sembra si voglia negare ogni tipo di contestazione assumendo a pretesto l’attuale situazione pandemica che se da un lato richiede sicuramente maggiori attenzioni, dall’altro lato non può essere motivo di negare legittime e pacifiche proteste”.

Qual è la prossima mossa da portare avanti in Parlamento?

Chiediamo, poi, all’onorevole Suriano quali siano prospettive ed orizzonti nell’azione di deputati e senatori impegnati in questa iniziativa di protesta, e se vi siano i margini per un’azione più strutturata che preveda, ad esempio, la possibilità di adire le vie legali: “Io credo che parallelamente alle indagini in sede parlamentare le famiglie debbano ricorrere alla magistratura per accertare eventuali responsabilità civili o penali, noi potremmo accertare solo le responsabilità politiche non potendoci sostituire alla magistratura che deve legittimamente fare il suo corso in modo imparziale e a prescindere dall’eventuale istituzione della commissione”.

“Responsabilità politiche? Non solo, colpa anche di errori del passato”

“Le recenti inchieste giornalistiche, conclude, hanno evidenziato delle chiare responsabilità politiche, probabilmente frutto di errori anche del passato (dai tagli alla sanità, dal mai aggiornato piano pandemico, alla costante e crescente privatizzazione della sanità) e far luce su questi errori potrebbero essere d’aiuto al nostro paese per non rifare gli stessi errori e farci trovare preparati in futuro nel caso in cui (speriamo mai) dovessimo rivivere momenti drammatici come quelli vissuti ad inizio 2020. Lo dobbiamo alle vittime e ai nostri figli, affinché non ci siano così tanti morti da piangere per pura negligenza o peggio!”

Vittorio Sangiorgi