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“I compiti per le vacanze? Sono inutili”

ROMA – “I compiti per le vacanze? Una cosa inutile, secondo me sono da evitare”. La pensa così Francesco De Rosa, presidente regionale dell’Associazione nazionale presidi della Campania, interpellato sulla necessità o meno di dare agli studenti i compiti per le vacanze.

“I ragazzi hanno studiato per 10 mesi – spiega De Rosa – ora facciamoli riposare, è stato anche un anno particolare. Tutti hanno diritto alle ferie, anche gli studenti. Tra l’altro i compiti per le vacanze spesso neanche li fanno, si riducono a farli negli ultimi giorni utili a settembre prima dell’inizio del nuovo anno scolastico”.

Un discorso a parte riguarda l’assegnazione di libri da leggere durante le vacanze, una scelta fatta “specialmente dai docenti di materie letterarie dei licei, che ci tengono al fatto che i ragazzi leggono. Il tema c’è, è vero che i ragazzi leggono troppo poco, però magari si potrebbero dare letture più leggere, o evitare un’esagerazione nel numero di testi da leggere”.

Dalla Campania alla Sicilia, anche Maurizio Franzò, presidente regionale di Anp Sicilia (Associazione nazionale dei dirigenti e delle alte professionalità della scuola) non ha dubbi: “Sono assolutamente contrario ai compiti per le vacanze. In estate i ragazzi devono riposarsi, dedicarsi allo svago e alla famiglia, invece di stare sui quaderni. E poi non è detto che l’anno prossimo gli insegnanti rimangano gli stessi…”.
“Francamente non vedo la necessità di impegnarli con questo tipo di attività nei mesi estivi – dice -. Mi sembra inutile e rischia solo di essere un fattore di stress perché magari li rimandano alla fine delle vacanze. So che molti docenti li assegnano, ma a me sembra un’esagerazione”.

“In Sicilia inizieremo l’anno scolastico il 19 settembre, forse anticiperemo di una settimana perché è consentito – sottolinea -, c’è tutto il tempo nelle prime settimane per dedicarsi al ripasso e far riprendere il ritmo ai ragazzi”. Insomma, è la tesi di Franzò, dirigente scolastico dell’istituto ‘Gaetano Curcio’ di Ispica, 8 indirizzi tra licei e indirizzi professionali e 1.200 studenti, nei due mesi estivi i ragazzi hanno bisogno di dedicarsi ad altro. “Acquisire competenze oggi non significa solo far di conto – dice -. Il mondo è cambiato”. Più utile, invece, consigliare un elenco di libri da leggere, “ma mai come obbligo. Lasciamoli rasserenare”. Ben diverso è consentire alle scuole di restare aperte anche in estate. “Con i finanziamenti del Piano estate gli istituti possono tenere i cancelli aperti, impegnando in attività laboratoriali quei ragazzi che non possono andare in vacanza e rimangono in città. Lo scorso anno abbiamo fatto diverse attività con i nostri studenti”.

Dai presidi della capitale, invece, arriva addirittura una proposta concreta: “Io assegnerei i compiti delle vacanze ai genitori degli studenti”, spiega Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi Roma.
“Nel senso che – spiega – durante il periodo estivo quando sono anche loro in vacanza, i genitori dovrebbero assumersi quel ruolo educativo che viene sempre invocato e difficilmente gestito”. “Ruolo educativo dei genitori che consisterebbe nel portare i ragazzi in qualche museo, a visitare chiese particolari, nei parchi naturalistici, – ha spiegato Rusconi – oppure comprare dei libri insieme, facendo in modo che siano di gradimento ai ragazzi ma che nello stesso tempo possano in qualche modo formare ancora di più, non solo dal punto di vista linguistico ma soprattutto culturale”.

“Per quanto riguarda in particolare i ragazzi delle medie superiori, il tema della maturità si supera brillantemente, se durante i 5 anni delle scuole superiori, e anche durante le vacanze quindi, i ragazzi vengono indotti a leggere soprattutto gli editoriali dei grandi giornali – ha concluso Rusconi -. Dare solo esercizi aggiuntivi di matematica, latino o greco serve abbastanza poco”.