Palermo

Il Comune di Palermo indica la strategia per salvare il futuro di Amat

PALERMO – La Giunta Lagalla ha approvato il Piano di risanamento ed efficientamento dell’Amat. Un piano che ricalca a grandi linee l’ultimo aggiornamento dell’Amministrazione Orlando (risalente allo scorso marzo) e che conferma il dimezzamento delle zone blu (le aree di sosta a pagamento) e la rinuncia ai servizi “strutturalmente in perdita” come la rimozione coatta dei mezzi in divieto di sosta, la segnaletica stradale, il car e bike sharing.

Le ragioni della crisi dell’azienda di trasporto pubblico, che a febbraio segnalava un deficit strutturale di 4,2 milioni, sono presto dette: l’abbattimento del 10% del contributo Tpl da parte del Comune (una sforbiciata da oltre due milioni e mezzo), la crisi dovuta alla pandemia, lo smisurato aumento dei costi dell’energia e delle materie prime in seguito all’invasione russa dell’Ucraina, le carenze nell’organico degli autisti che rendono il servizio particolarmente scadente, i comparti in perdita sopra menzionati e, dulcis in fundo, l’annoso contenzioso tributario con Palazzo delle Aquile sul pagamento di Tosap e Tari per la gestione della sosta tariffaria. Per anni, infatti, il Comune ha preteso che l’Amat pagasse i tributi locali perché considerava l’utilizzo di parte della carreggiata per le strisce blu come una concessione del suolo pubblico. La partecipata non ha mai condiviso questa interpretazione avviando una battaglia legale decennale a colpi di ricorsi, diffide e messe in mora. I diversi pronunciamenti dei giudici sono stati per lo più favorevoli all’azienda di via Roccazzo, che ha saputo dimostrare l’antieconomicità del servizio (con ricavi annui intorno ai tre milioni lordi ma costi ben più alti) ottenendo il dimezzamento dagli attuali 15.266 stalli ad appena 7.890.

Con il nuovo Piano della Sosta tariffata, predisposto dall’Ufficio Tecnico del Servizio Mobilità urbana e che entrerà in vigore dall’1 gennaio 2023, l’Amat dovrà gestire soltanto le strisce blu all’interno delle neonate zone A e B (in pratica dal centro storico a viale Lazio), a Mondello (zona C) e a Sferracavallo (zona D), “riservandosi – si legge in una nota dell’Amministrazione comunale – di individuare le nuove modalità di utilizzo delle altre aree divenute zone bianche in attesa di nuove determinazioni sulla loro gestione”.

L’azienda di trasporto pubblico chiede anche la rimodulazione (o meglio ancora la riassegnazione) dei servizi di rimozione, segnaletica, car e bike sharing (la loro dismissione consentirebbe, infatti, un risparmio di quasi cinque milioni), l’adeguamento del contributo Tpl (soprattutto alla luce dei costi del tram) e la modifica del contratto di servizio con l’abolizione della Tosap e la limitazione della Tari a un numero inferiore di stalli.

“Le misure contenute nel Piano di risanamento, approvato in data 1 marzo 2022 dal Cda dell’Amat – si legge nella delibera sul Piano della sosta tariffata – generano una previsione di maggiori introiti che sono, a regime, suscettibili di colmare il deficit strutturale societario e di produrre un Margine operativo lordo (Mol) positivo pari ad € 8.101.397,10”.

L’Amministrazione ha dato mandato all’Amat, “con valore di direttiva vincolante, di predisporre un Programma ordinario di esercizio per il trasporto pubblico locale che consenta alla società di erogare con maggiore efficienza ed efficacia il Trasporto pubblico locale, il quale, oltre a garantire una maggiore capillarità, incrementi gli obiettivi chilometrici, ai fini della corresponsione per intero del corrispettivo a carico della Regione Siciliana. La delibera prevede che la rimodulazione di ulteriori servizi sarà oggetto di successivo provvedimento in sede di rimodulazione del contratto di servizio. Infine, la Giunta ha chiesto agli uffici di modificare e/o sopprimere tutte le clausole contrattuali che possano essere oggetto di contenziosi interpretativi, con riferimento, per esempio, alle norme contrattuali che riguardano Ztl, Tari e altri tributi comunali”.

“Abbiamo compiuto un atto importante – ha sottolineato l’assessore alla Mobilità Sostenibile Maurizio Carta – che riconosce l’Amat come un’azienda in grado non solo di risanarsi ma anche di sviluppare il servizio e renderlo più efficiente e che avvia un processo di risanamento finanziario, riduzione dei costi e miglioramento delle entrate e di revisione del piano industriale per consentire all’Amat di essere l’azienda della mobilità sostenibile dei palermitani, potendo investire progressivamente sui mezzi, sul personale, sui processi, sull’autofinanziamento, sull’innovazione e sulla sicurezza. È una delibera di sistema che rimette al centro dell’azione di governo la qualità del trasporto pubblico e, di conseguenza, la qualità della vita dei cittadini”.

“La delibera – ha concluso – è anche il frutto di una sana collaborazione tra la Giunta, gli Uffici comunali e l’Azienda per il comune obiettivo del rilancio della mobilità urbana”.

L’Amat dovrà anche rivedere il suo Piano industriale in modo che preveda “un rigoroso piano di miglioramento dei servizi affidati e che espliciti una visione prospettica di sviluppo del Trasporto pubblico locale sia su gomma che su ferro (linee esistenti e quelle future da attuare), che garantisca una maggiore capillarità nei collegamenti tra il centro e le periferie urbane e che preveda anche forme di parziale autofinanziamento, nonché l’aumento dei ricavi derivanti dai servizi prestati”.

Il sindaco Roberto Lagalla si è detto “molto soddisfatto di quest’atto di indirizzo. Insieme all’assessore Carta e al vice sindaco Varchi abbiamo operato per consentire all’Amat di uscire dalla perdurante crisi aziendale e per risolvere i contenziosi che la paralizzano”.