La piattaforma digitale ITsART promossa dal Ministero della Cultura, sembrerebbe pronta a fare il suo ingresso nel mercato dello streaming tv. Stando ai dati della ricerca condotta dall’Università Luiss e l’istituto Piepoli nell’ambito del Master in Comunicazione e Marketing politico e istituzionale, su un campione rappresentativo della popolazione italiana dai 18 anni in su ( con un totale di 500 persone intervistate ) il 49% si è detto favorevole a una piattaforma OTT (over the top) dedicata interamente alla cultura, il 23% ha risposto con un “probabilmente si” , mentre solo il 5 % ha dichiarato di non avere alcun interesse nel progetto.
L’attenzione per la piattaforma si è rivelata alta nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni (70%) e ancora più alta (76%) tra gli over 55 .
Per quanto riguarda le modalità d’acquisto per l’accesso ai contenuti, il 62% dice di preferire la modalità del singolo biglietto scegliendo di volta in volta l’evento da seguire, mentre il 28 % è a favore di un abbonamento.
Più in disaccordo invece per ciò che concerne la scelta del device da utilizzare per la fruizione della piattaforma, il 46 % degli intervistati infatti preferisce la smart tv, contro il 24 % a favore del pc e il 20% a favore di entrambi. Il 10% dice di non guardare eventi digitali.
“ITsART” è dunque insieme un’occasione e una sfida che il tempo della pandemia impone e che non si può sottovalutare, con la doverosa necessità di riflettere sulla progettazione di una programmazione culturale adeguata e su una qualità che, grazie anche all’investimento sull’innovazione tecnologica (dal 5g alla realtà aumentata all’intelligenza artificiale), dovrà rispettare alti standard al fine di creare per il pubblico un’esperienza unica ed immersiva. La speranza è che la piattaforma sia in grado di mettere insieme produzione, distribuzione e monetizzazione e quindi essere il sostegno di intere filiere produttive legate al mercato culturale.