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Concorso forestale, parla la commissaria sostituita: “Decisione subìta”

“Bisogna invalidare la prova e nominare una nuova commissione d’esame, composta stavolta da membri al di sopra anche del semplice sospetto”. Sono le parole con cui ieri il Partito Democratico è intervenuto, con qualche giorno di ritardo rispetto agli altri partiti d’opposizione, in quella che, oltre a essere la polemica della settimana, rischia di diventare un fardello per la prosecuzione del Governo Schifani.

Parlare di Corpo forestale, in questi giorni al centro dell’attenzione per le ombre che si sono allungate sul concorso per l’assunzione di 46 nuove guardie, porta d’altronde a pensare ai roghi e alle mancanze della politica nell’affrontare un problema che, quest’anno più che in passato, ha chiesto il conto alla Sicilia.
Per il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo e il capogruppo all’Ars Michele Catanzaro “l’esito di questo concorso è uno schiaffo a chi studia e si prepara con impegno”.

Nel mirino non c’è soltanto la diffusione della graduatoria provvisoria – quella venuta fuori dal questionario a risposta multipla – ma anche la composizione della commissione giudicante. Interamente composta da personale interno al dipartimento del Corpo forestale e, dunque, potenzialmente esposta a conflitti d’interesse. Un’ipotesi che si è fatta concreta nel momento in cui si è scoperto che a essersi piazzato in prima posizione, rispondendo correttamente a tutte le sessanta domande del quiz, è stato il figlio di Giovanni Salerno, fino a inizio anno dirigente generale del Corpo.

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La designazione dei commissari

“Non è possibile proseguire oltre”, ha affermato Barbagallo, sostenendo l’inopportunità di andare avanti nella selezione dei candidati. Il tema, in questi giorni, è stato al centro delle discussioni nel canale Telegram dedicato al concorso, dividendo chi ritiene che tutto debba essere annullato da chi, specialmente tra quanti sono risultati idonei e temono di vedere vanificati i propri sforzi, pensa che il polverone sollevato sia eccessivo.

In attesa di capire l’esito degli approfondimenti promessi nei giorni scorsi dall’assessora Elena Pagana e di scoprire dove vada cercata – tra Formez Pa e gli uffici regionali – la gola profonda che ha fatto circolare la graduatoria provvisoria o se invece, come fatto trapelare dall’assessorato regionale alla Funzione pubblica, si sia trattato di un fraintendimento emerso nella catena di comunicazione, l’aspetto su cui si può fare chiarezza è quello riguardante il collegamento tra l’ex direttore generale Giovanni Salerno e la designazione dei componenti della commissione.

Concorso forestale, il decreto di nomina

Il decreto di nomina, datato 21 dicembre 2021, è firmato infatti Carmela Madonia, dirigente generale sì, ma del dipartimento regionale Funzione pubblica e personale. Negli atti di gara – lo stesso vale per il bando – non compare mai il nome di Salerno. Il motivo lo si rintraccia nello stesso decreto di nomina: “Vista la nota del 13 luglio 2022 con la quale il dirigente generale del Comando del Corpo forestale della Regione Siciliana (Salerno, ndr) trasmette la nota del 16 giugno 2022 del dirigente responsabile del Servizio 1 contenente i nominativi dei componenti, titolari e supplenti, della commissione esaminatrice”, si legge tra le premesse al decreto di Madonia.

A disporre che a occuparsi dell’indizione della gara fosse la Funzione pubblica era stata, a novembre 2021, la giunta regionale guidata da Nello Musumeci. “Individuare nel dipartimento regionale della Funzione pubblica il centro di responsabilità incaricato della definizione delle convenzioni con il Formez”, si legge nella delibera 503, all’interno della quale si specifica che “il dirigente generale del Comando del Corpo forestale deleghi l’espletamento delle sole procedure concorsuali finalizzate al reclutamento di personale”.

L’articolo 5 del bando

A prevedere che la commissione dovesse essere composta soltanto da personale interno al Corpo forestale era il bando del concorso. Nello specifico all’articolo 5 si disponeva che il “presidente dovesse essere il dirigente generale o un dirigente in servizio”, e poi “due dirigenti del ruolo unico, estratti a sorte tra i dirigenti in servizio presso il medesimo dipartimento o collocati in quiescenza da non oltre un quinquennio” e infine “da due appartenenti alla carriera dei funzionari del Corpo forestale con qualifica di commissario superiore”. Anche in quest’ultimo caso l’individuazione andava fatta tramite estrazione “a sorte tra quelli in servizio”.

La squadra di commissari approvata da Madonia a dicembre 2022 era composta da Salvatore Di Salvo, nella veste di presidente, Luigi Stoppia, Maria Rita Comparetti, Rosalia Pirrello, Calogero Zafonte e Enrico Franciamore come segretario. Poco più di sei mesi dopo, due dei sei componenti – Comparetti e Pirrello – vengono sostituiti da Giuseppe Chiarelli e Marcello Intagliata, anche loro dipendenti del Corpo forestale. Una terza sostituzione si è registrata tra i commissari supplenti.

“Impedimenti? Non ne avevo”

A rischiare di ingarbugliare ancora di più la vicenda sono le parole di una dei commissari sostituiti il 6 luglio dalla dirigente Carmela Madonia. Si tratta di Maria Rita Comparetti, 59enne attuale dirigente della area Affari della direzione e coordinamento del dipartimento Lavoro. “Ho appreso di essere stata sostituita dal decreto, non ho ricevuto spiegazioni particolari – dichiara Comparetti al QdS – Quello che posso dire è che non ho fatto richiesta di essere esentata né c’erano condizioni relative a impedimenti”.

Considerata la polemica degli ultimi giorni, essere rimasta fuori non sembra essere un male: “Non è una valutazione che ho fatto, io posso solo dire che, così come ho sempre fatto, avrei operato in maniera obiettiva. Adesso – continua – mi auguro che si accerti che tutto sia stato fatto correttamente in nome della legalità”. Un’ultima battuta sul risultato ottenuto dal figlio dell’ex dirigente generale Salerno: “In questi anni e finché è stato in servizio non ho mai saputo che avrebbe partecipato al concorso, sono argomenti di cui non si parla e su cui – conclude Comparetti – può esserci riservatezza”. Il Quotidiano di Sicilia ha provato a contattare la dirigente Carmela Madonia, senza però ricevere risposta.

Foto di Pexels da Pixabay