Ribattezzata ”la segretaria del male”, Irmgard Furchner è stata riconosciuta colpevole di crimini che sono avvenuti nel campo di concentramento di Stutthof, vicino a Danzica nell’odierna Polonia. Al termine di un processo durato oltre un anno, forse l’ultimo processo per crimini nazisti in Germania, il giudice Dominik Gross ha condannato l’imputata per aver contribuito all’omicidio di 10.505 persone e per tentato omicidio in cinque casi. I pubblici ministeri hanno stabilito che la donna “ha aiutato e incoraggiato i responsabili del campo nell’uccisione sistematica di coloro che vi erano imprigionati tra il giugno 1943 e l’aprile 1945 nella sua funzione di stenografa e dattilografa nell’ufficio del comandante del campo”.
Furchner, che si è in rifiutata di rispondere a gran parte delle domande durante il processo e che un anno fa aveva tentato la fuga per poi essere arrestata, nella dichiarazione conclusiva si è detta dispiaciuta per quello che era successo e si rammaricava di essere stata lì in quel momento. La donna aveva 18 anni quando andò a lavorare per il comandante del campo di Stutthof, dove morirono più di 60mila persone e fino a 100mila furono deportate. Per questo è stata condannata in base al diritto minorile, in relazione all’età che aveva al momento dei crimini.
Gli avvocati della difesa avevano chiesto che fosse assolta, affermando che le prove non avevano dimostrato oltre ogni dubbio che Furchner fosse a conoscenza degli omicidi sistematici nel campo. “Era impossibile non sapere cosa fosse successo”, ha detto a Sky News il sopravvissuto di Stutthof Manfred Goldberg, contestando la difesa di Furchner secondo la quale non era a conoscenza delle atrocità che si stavano verificando lì.