Un’opposizione costruttiva, non ostativa, per favorire una Sicilia ormai abituata agli esercizi provvisori. Con questo convincimento il leader di Sud chiama Nord e Sicilia Vera, Cateno De Luca, ha spiegato nella conferenza stampa di ieri mattina a Palazzo dei Normanni di avere ottenuto dal governo Schifani e dal Parlamento siciliano il blocco dei lavori della sessione di bilancio e finanziaria perché non è stato ancora approvato il Defr.
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i deputati Lombardo, Vasta, Geraci, De Leo, Balsamo, La Vardera, Sciotto e il coordinatore Danilo Lo Giudice.
“Il documento (Defr, Documento di Economia e Finanza Regionale) – ha spiegato De Luca – dovrebbe chiarire il destino della precedente programmazione (2014/2020), che è rimasta sulla carta e che in parte è stata trascinata in quella successiva senza tenere conto che vi sono degli ostacoli. In conferenza di capigruppo abbiamo illustrato le perplessità che avevamo espresso al presidente dell’assemblea Galvagno con una nota inviata lo scorso 5 gennaio”.
“Avevamo evidenziato la mancata approvazione del Documento di economia e finanza regionale per gli anni 2023-2025, essenziale documento di programmazione legalmente necessario per la predisposizione dei disegni di legge aventi a oggetto la legge di Stabilità regionale 2023-2025 ed il bilancio di previsione della Regione Siciliana per il triennio 2023/2025. Di fronte alle nostre osservazioni sia l’assessore Falcone che il presidente Galvagno non hanno potuto fare altro che riconoscere l’errore fatto e correre ai ripari”.
Di conseguenza si è bloccata tutta l’attività ed è stato approvato l’esercizio provvisorio per i primi due mesi dell’anno.
“Ciò che abbiamo chiesto nuovamente al presidente dell’assemblea on. Galvagno – ha proseguito De Luca – è sollecitare il Governo regionale ad aggiornare il DEFR 2023-2025 deliberato dal precedente Governo e assegnare alle commissioni parlamentari il relativo testo per addivenire a un dibattito con relativa determinazione da parte del Parlamento siciliano ancor prima che inizi nelle competenti commissioni parlamentari l’iter di esame della legge di stabilità regionale 2023-2025 e del bilancio di previsione della regione siciliana per il triennio 2023-2025”.
L’assessore all’Economia, Marco Falcone, interpellato dal QdS fa sapere: “Stiamo lavorando per varare i documenti finanziari nei tempi concordati con l’Assemblea ed emersi in aula”.
Per De Luca, al di là dei percorsi che devono essere intrapresi per il rispetto del regolamento, il giudizio sui documenti finanziari è negativo. Il leader di Sicilia Vera ha ricordato che ancora una volta il Governo attuale ha rinunciato alla restituzione da parte del Governo di Roma delle accise, che ammontano a più di 8 miliardi a fronte di un accordo “capestro” per portare a casa il bilancio, ma con importanti condizioni, come quella di ridurre i costi, di non assumere e riqualificare la spesa aumentando gli investimenti.
“Il Governo Musumeci – ha detto ancora De Luca – aveva ottenuto la restituzione dal 2023 di 600 milioni annui dal governo nazionale per le accise, forte anche della sentenza del 2020 della Corte Costituzionale. Come possono scomparire questi fatti con le trattative del 16 dicembre scorso?”. Ma su tutto De Luca ha detto che vorrà conoscere la destinazione dei 17 miliardi di euro dei fondi extrabilancio nella programmazione 2021/2027.
In foto (da sinistra a destra): Davide Vasta, in piedi, Alessandro De Leo, Salvo Geraci, Cateno de Luca, Giuseppe Lombardo.
Raffaella Pessina