PALERMO – Ammonta a 35 milioni di euro l’importo per la manutenzione della viabilità provinciale secondo un provvedimento varato dall’Assessorato regionale alle Infrastrutture. Palermo, Catania, Messina, Agrigento, Siracusa ed Enna sono le sette province nelle quali verranno effettuati gli interventi che rientrano nel “Piano Musumeci” da oltre 100 milioni di euro, varato dal Governo regionale in primavera, per la riqualificazione e il recupero delle strade provinciali isolane.
“Grazie a questo provvedimento, tra dicembre e gennaio – commenta l’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone – partiranno interventi di manutenzione in almeno 40 strade provinciali della nostra Regione. Nell’Accordo quadro abbiamo inserito le riqualificazioni di barriere e la segnaletica, i consolidamenti e il rifacimento del manto stradale e altro ancora, intervenendo anche in sostituzione delle ex Province che non riescono a garantire i lavori necessari.
Grazie, infatti, alla struttura dell’Accordo – sottolinea Falcone – saremo in grado di indirizzare le imprese aggiudicatarie dove è più opportuno avviare un cantiere, tagliando i tempi della burocrazia, a tutela della sicurezza e della dignità delle strade, nell’interesse dei siciliani”.
Prende corpo, così, il “Piano Musumeci” di rilancio della viabilità interna in Sicilia, attraverso una omogenea distribuzione delle risorse nei territori e cantieri rapidi”.
Sul tema è intervenuto anche Maurizio Nicosia, presidente della Confederazione generale italiana dei trasporti e della Logistica (Confetra) per la Sicilia. “È un’iniziativa che tende a risolvere un problema annoso – ha detto -. La scelta di destrutturare le Province ha creato difficoltà finanziarie ma anche organizzative; c’è un allarme legato alla carenza di fondi ma c’è anche l’incapacità da parte dei Consorzi, che hanno sostituito le Province, a governare la necessità di manutenere le strade provinciali che poi rappresentano per la mobilità delle piccole merci e delle persone un asse strategico. è chiaro che però la situazione di ordine logistico riguardante i grandi flussi è invece legata ad altre infrastrutture. – ha aggiunto Nicosia – La necessità del governo regionale di sostituirsi alle istituzioni locali nel tentativo di non distruggere un patrimonio viario su cui si basa l’organizzazione del trasporto siciliano la dice lunga sul bisogno di evitare che comunità periferiche vengano tagliate fuori non solo dalla possibilità di una mobilità sostenibile ma anche da quei mercati che soltanto una viabilità efficiente può supportare per il trasporto dei prodotti generati in quelle realtà. Occorre adesso capire a quale strumento la Regione fa riferimento quando dice che permetterà di affidare direttamente alle aziende la manutenzione delle strade sulla base di quelle che sono le priorità. Immagino siano dei contratti aperti. C’è poi – ha sottolineato Nicosia – la partita su quelli che sono i grandi asset strategici a livello regionale; guardiamo con attenzione alla progressione dei lavori riguardo alla Nord-Sud che presenta in questo momento alcune problematiche legate ad alcuni lotti, stiamo a vedere quale sarà la decisione del Cipe tanto attesa per il finanziamento della Catania-Ragusa e guardiamo con interesse a questo provvedimento, tenendo conto del fatto che 35 mln sono comunque una cifra irrisoria anche se bisogna dare atto alla Regione che ha riconosciuto la necessità di intervenire sulla viabilità ordinaria riguardante le strade provinciali”.