Il Vietnam rappresenta uno dei Paesi emergenti del Sud Est asiatico tra i più dinamici e promettenti sullo scenario globale, piattaforma ideale per scambi commerciali e investimenti delle imprese siciliane.
Di questo si è discusso stamattina, a Palermo, presso la sede di Confindustria Sicilia in occasione dell’incontro “Internazionalizzazione: un ponte fra Vietnam e Sicilia”, volto a illustrare alle aziende dell’Isola le prospettive e le opportunità di collaborazione con il mercato vietnamita. A dare il benvenuto alla delegazione guidata dell’ambasciatrice del Vietnam in Italia, Nguyen Thi Bich Hue, il presidente di Confindustria Sicilia, Alessandro Albanese, che ha sottolineato come le aziende dell’Isola abbiano tutte le carte in regola per giocare un ruolo di primo piano.
“Abbiamo – ha detto Albanese – eccellenze nel campo dell’agroalimentare, della manifattura, della chimica e della farmaceutica. Nonostante la crisi globale causata dalla pandemia, le nostre imprese hanno fatto registrare buone performance sui mercati esteri e questo proprio perché il brand Sicilia continua ad essere sinonimo di qualità e affidabilità. Confindustria Sicilia, grazie anche al supporto garantito dalla rete Enterprise Europe Network, continuerà a fare da trade d’union tra le migliori eccellenze regionali e il mercato vietnamita e sono certo che riusciremo a creare le basi per importanti accordi commerciali”.
I numeri, in tal senso, sono già positivi. Secondo le statistiche del Dipartimento generale della dogana del Vietnam, infatti, i valori dell’import e dell’export tra Vietnam e Italia nei primi cinque mesi del 2021 hanno raggiunto i 2,29 miliardi di dollari, in aumento del 29,3% rispetto allo stesso periodo del 2020. E la Sicilia occupa una fetta importante di questo business.
“I settori di cooperazione tra Sicilia e Vietnam – ha sottolineato l’ambasciatrice Nguyen Thi Bich Hue – sono tantissimi e oggi siamo qui proprio per presentare alle imprese siciliane le opportunità a loro disposizione. Una su tutte: l’abbattimento nel giro di 10 anni quasi totale dei dazi doganali a seguito della ratifica da parte dell’Italia dell’accordo di libero scambio. Aggiungo anche che il Vietnam rappresenta oggi una porta d’ingresso privilegiata per tutto il mercato dei paesi Asean, ossia l’area geografica ed economica dell’Indo-Pacifico che continua ad avere i più alti tassi di crescita del pil”.