PALERMO – Fine anno con i botti in Consiglio comunale, costretto agli straordinari per discutere letteralmente decine fra delibere e debiti fuori bilancio (soprattutto i secondi) entro la scadenza del 31 dicembre.
L’Aula è stata convocata ininterrottamente da giorno 21 a San Silvestro con la sola eccezione di Natale: via libera al nuovo Regolamento sui dehors, a una delibera tecnica sui Centri comunali di raccolta dei rifiuti, ad alcune delibere propedeutiche al Piano di riequilibrio, a un centinaio di debiti fuori bilancio, al Bilancio di previsione 2022 e, proprio all’ultimo soffio, al Consolidato 2021.
Il semaforo verde al Consolidato è scattato sul gong, il 31 pomeriggio, sbloccando l’assunzione (con la sospirata firma nelle ultime ore dell’anno) di 54 assistenti sociali e 7 esperti contabili (il cui contratto sarebbe scaduto proprio il 31 dicembre) e l’aumento del monte ore per alcuni dipendenti part time degli asili nido sulla base del programma di stabilizzazioni voluto dalla Giunta Lagalla per potenziare i servizi sociali (si veda il Quotidiano di Sicilia del 30 dicembre). Prima dell’ok definitivo, però, c’è stato un giallo sull’iter burocratico seguito: quando il consigliere di FdI Antonio Rini ha chiesto il prelievo dell’atto (in quel momento era presente in Aula anche l’assessore al Bilancio Carolina Varchi), il presidente del Consiglio Giulio Tantillo lo ha avvertito che fino alla mattina del 31 il Consolidato 2021 non era nemmeno all’ordine del giorno. E così si è rischiato il patatrac.
“È l’ultimo atto – ha spiegato Varchi durante la sua relazione – necessario a riallineare le scritture contabili e raggiungere una serie di obiettivi entro quest’anno. L’approvazione del Consolidato 2021, corredato di parere favorevole della Ragioneria, consentirebbe al Comune di percepire delle premialità e procedere alla conclusione di questi contratti, senza dimenticare la motivazione principale, ossia la stabilità economica dei soggetti interessati”.
Il problema è che, oltre al parere favorevole della Ragioneria serviva anche quello dei Revisori contabili che, stando alle dichiarazioni di Varchi in Aula, si sarebbero invece limitati a inviare “una nota che anticipa il parere favorevole al Consolidato, confermando quanto ampiamente esposto nel parere della Ragioneria, ossia il fatto che non ci sono irregolarità contabili nel Consolidato”. Secca la replica di Tantillo: “Al Consiglio il Consolidato non è mai stato inviato”.
Nonostante gli strettissimi tempi a disposizione e, secondo quanto si apprende, le perplessità della stessa Ragioneria sulla presentazione di una semplice nota in luogo della necessaria relazione da parte del Collegio dei Revisori, in poche ore l’atto è stato portato a casa.
“L’approvazione del Bilancio Consolidato 2021 entro il 31 dicembre – hanno detto i capigruppo di maggioranza Gianluca Inzerillo (Forza Italia), Giuseppe Milazzo (Fdi), Dario Chinnici (Lavoriamo per Palermo), Domenico Bonanno (Dc) e Alessandro Anello (Lega) – sancisce il definitivo ritorno alla normalità contabile e amministrativa del Comune. Un risultato, questo, importantissimo per il futuro della città. Esprimiamo grande soddisfazione per questa approvazione anche perché ad essa era legata la stabilizzazione di 54 assistenti sociali e il salvataggio di importanti contributi provenienti dal governo nazionale. Un ringraziamento all’Amministrazione, agli uffici e alle forze politiche presenti in Consiglio per il grande senso di responsabilità e del dovere”.
Nell’ultima, convulsa settimana dell’anno Sala delle Lapidi ha approvato anche alcune delibere propedeutiche al Piano di riequilibrio. La prima aumenta i diritti fissi per l’istruttoria per le pratiche edilizie: “Queste tariffe – ha spiegato in Aula l’assessore ai Lavori pubblici Salvatore Orlando – erano ferme dal 2015 e non sono state più adeguate. Rispetto a otto anni fa ci sono, inoltre, nuovi titoli edilizi da inserire. I costi sono stati uniformati alle grandi città centromeridionali come Napoli, Reggio Calabria, Bari e Catania e sono stati mantenuti al di sotto della media”.
La seconda delibera adegua gli oneri istruttori dei servizi dell’Area della Pianificazione urbanistica: “Anche se è stata presentata dalla precedente Amministrazione – ha affermato l’assessore al ramo, Maurizio Carta – non ho ritirato questa delibera ritenendola opportuna. L’aumento mantiene comunque gli oneri istruttori nella media delle altre grandi città per servizi analoghi”.
Tre atti sono stati, invece, accantonati dopo la richiesta di un approfondimento tecnico con la Ragioneria generale: l’aumento dei diritti di istruttoria e di segreteria nei procedimenti amministrativi del Suap, l’aumento delle tariffe per l’occupazione del suolo pubblico e l’aumento dei canoni a carico dei concessionari che operano nei mercati generali. “Con grande senso di responsabilità e non poca fatica – ha commentato il presidente della Commissione Attività produttive, Ottavio Zacco – abbiamo evitato un aumento ingiustificato e spropositato dei canoni ai mercati generali. Una delibera che avrebbe solamente penalizzato ulteriormente un settore che a stento sta tentando di uscire dalla crisi economica causata dall’emergenza sanitaria e dagli aumenti indiscriminati delle utenze energetiche. Giusto l’accantonamento, in attesa di trovare soluzioni alternative che non danneggino le attività”.
Ritirata, infine, la proposta di introdurre un biglietto di ingresso allo Spasimo, considerato che resterà chiuso per ristrutturazione fino alla prossima primavera.