Sulle note dell’Inno di Mameli è iniziato il Consiglio nazionale di Forza Italia convocato dal segretario Antonio Tajani nell’Auletta dei gruppi parlamentari alla Camera. Il primo intervento è stato quello del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani che ha sottolineato la centralità del suo partito e la necessità di mantenere un profilo moderato, considerando l’attuale governo del paese “forte e duraturo”. Nel corso dell’evento è stata tra l’altro votata e approvata dal consiglio nazionale di FI l’affiliazione del Mpa. Tra i presenti, infatti, c’era pure Raffaele Lombardo.
Il primo focus dell’intervento del presidente siciliano ha riguardato l’ispirazione moderata di Forza Italia. “Mi auguro che il dibattito nel centrodestra sia sempre dialettico e non degeneri nella rissa per non spaventare il nostro elettorato moderato – ha dichiarato Renato Schifani -. Tajani è sempre stato moderato e grazie a lui il partito tiene la barra dritta al centro. Questo governo sarà uno dei più forti e duraturi”.
“Siamo un partito di pace che guarda al garantismo – prosegue -, all’europeismo, all’atlantismo, ereditato da quella scuola di Berlusconi alla quale siamo stati tutti formati. In Europa il governo italiano è uno dei più stabili e più forti per leadership e per compattezza – ha aggiunto -. Il nostro governo si propone di essere guida di una politica internazionale atlantistica anche attraverso la presenza e la storia di Antonio Tajani. Siamo fieri della nostra centralità”.
Durante il suo intervento al Consiglio nazionale di FI, Schifani ha parlato anche di giustizia e della separazione delle carriere in chiave futura. “Ho accolto con grande piacere finalmente un passo avanti sulla giustizia – ha spiegato il governatore isolano – e sulla separazione delle carriere. Questo è un elemento essenziale per fare in modo che ci sia vera parità tra difesa e accusa. Dobbiamo lavorare per fare in modo che il principio dell’articolo 111 non rimanga soltanto scolpito nella Costituzione, ma venga attuato con leggi cogenti”.
Renato Schifani ha voluto parlare anche di autonomia differenziata. “Chi scambia il parere della Cassazione con un’autorizzazione al referendum secondo me sbaglia. Il visto della Cassazione è un parere tecnico sulla regolarità delle firme, della raccolta dei numeri. L’appuntamento reale sull’ammissibilità del referendum è rinviato al 20 gennaio. Noi rispetteremo il verdetto della Corte Costituzionale, ma mi chiedo come si potrà dichiarare ammissibile il referendum su una norma che essa stessa in buona parte ha svuotato”.