PALERMO – Un piano a tutto tondo che mira a rendere sostenibile sul piano energetico il Consorzio di Bonifica orientale, che raggruppa ben sei strutture dislocate tra le province di Catania, Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Messina ed Enna.
Una necessità, al di là del rispetto dell’ambiente, dal momento che uno dei “macigni” finanziari di questa struttura è proprio legata ai costi del funzionamento dei suoi impianti. Si parla di ben 20 milioni si costi vivi trasformati in debiti che i vari Consorzi hanno accumulato nell’erogazione il servizio idrico per l’approvvigionamento idrico dell’agricoltura.
Proprio in quest’ottica sono state presentate, durante la prima sessione delle “Giornate dell’Energia”, le strategie per l’efficientamento energetico del Consorzio di Bonifica Sicilia Orientale. “Strategie che hanno come obiettivo principale – spiega il commissario Francesco Nicodemo – quello di rendere il Consorzio autosostenibile dal punto di vista energetico, con la visione di poter essere capofila virtuoso nell’attuazione delle direttive europee sulla Comunità Energetica”.
Si parla di totale rifacimento delle coperture dei manufatti già esistenti dove installare impianti fotovoltaici, aree libere con ottimi parametri di ventosità per ospitare impianti minieolici e ancora ulteriori possibilità di implementazioni impiantistiche mini-idroelettriche: “Ma anche – aggiunge Nicodemo – sfruttamento delle biomasse dalla manutenzione delle reti scolanti, senza tralasciare la straordinaria opportunità di utilizzo dei bacini irrigui quali spazi idonei per l’installazione di impianti fotovoltaici galleggianti e lo sfruttamento della biomassa disponibile per la produzione di energia: una strategia integrata, dunque, per ottimizzare le forniture energetiche e ridurre i costi energetici, di manutenzione e gestione degli impianti stessi”.
La presentazione avvenuta nei giorni scorsi, a cura di Mirco Alvano, esperto in gestione dell’energia ed energy manager del Consorzio, ha messo anche in luce il caso esemplare dell’impianto fotovoltaico galleggiante da realizzare sul Lago di Lentini, in provincia di Siracusa.
“Si tratta di una tecnologia – afferma l’energy manager – che vanta numerosi vantaggi, tra questi: la tutela della risorsa idrica tramite la significativa riduzione della sua evaporazione; il miglioramento della qualità delle acque grazie alla minore formazione di alghe; l’aumento della produzione di energia (dal 5 al 20%) rispetto ad un tradizionale impianto a terra e, ovviamente, il minore utilizzo del suolo”.
Lo sviluppo del progetto – continua l’architetto Alvano – include la realizzazione di impianti di piccola potenza per autoconsumo e, laddove possibile, per comunità energetiche situate presso le vasche che presentano migliori caratteristiche in termini di: minore impatto ambientale; maggiore superficie disponibile e migliore redditività dell’investimento”.
E’ stato poi affrontato il problema dei 20 milioni di debiti accumulati dal Consorzio della Sicilia orientale dovuto alla fornitura energetica: “Dei sei Consorzi di Bonifica della Sicilia Orientale, – ha precisato Alvano – cinque si trovano in regime di salvaguardia. Dati, questi ultimi, che hanno richiesto un’inversione di marcia e quindi, la necessità di identificare ipotesi progettuali sostenibili per l’inserimento di fonti energetiche rinnovabili necessarie per abbattere i consumi energetici primari”.