Si è tenuto oggi nella tarda mattinata, l’incontro tra il vice direttore generale Gaetano Punzi e il Sifus. Argomento centrale del dibattito è stata la vertenza promossa da Antonino Magrì, dirigente sindacale del Consorzio di Bonifica di Catania.
Presente anche il segretario regionale Ernesto Abate. Negli scorsi giorni era stato annunciato un sit-in di protesta nella sede del Consorzio di Bonifica della Sicilia Orientale, in via Centuripe 1/A Catania, previsto per oggi 23 settembre, a causa di problematiche dei lavoratori e “promesse mai mantenute” dalle autorità competenti.
Di seguito la nota del dirigente sindacale del Consorzio di Bonifica 9, Antonino Magrì, e del segretario regionale Ernesto Abate.
La vertenza ha avuto anche toni duri, per “il mancato rispetto degli impegni assunti tra il direttore generale Giuseppe Barbagallo e il Commissario straordinario della Sicilia Orientale, il dottor Francesco Nicodemo, nei confronti dei lavoratori, a partire dallo scorso mese di aprile”.
L’impegno assunto – si legge nella nota – consisteva “nel garantire il completamento della campagna irrigua agli agricoltori, attraverso la presenza dei lavoratori a tempo determinato”. Si prevedeva, nello specifico, un aumento di circa 30 giornate per lavoratore (circa 70 lavoratori assunti con contratto di 151 giorni l’anno e 34 circa con contratto di 78 giorni l’anno).
“In realtà ad oggi nessuna delibera è stata approvata e quindi abbiamo assistito alla fuoriuscita di 34 lavoratori già da luglio. E altri 70 lavoratori andranno a casa nei prossimi giorni”, denunciano Magrì e Abate.
“Nessuna promessa mantenuta e l’acqua resta in distribuzione nei canali, ma il servizio all’utenza consortile non potrà essere garantito con continuità. Oggi, tra l’altro scopriamo, come già sospettavamo, che la somma per garantire il prolungamento delle giornate di lavoro non è stata inserita nel bilancio del Consorzio di Bonifica, come accadeva fino al 2016, né tantomeno c’erano le risorse necessarie”, aggiungono.
In difesa del Consorzio di Bonifica, si specifica nella nota, “ci è stato detto che la mancanza delle risorse per il maggior numero di giornate deriva dal minore contributo messo a disposizione da parte della Regione Siciliana”.
A tal proposito, Ernesto Abate dichiara: “Eppure, nella limitata disponibilità delle risorse economiche a disposizione dell’Ente, sono state garantite quelle relative al lavoro straordinario e all’uso delle ditte esterne!”
Nel corso dell’incontro, Antonino Magrì ha rappresentato l’amara delusione dei lavoratori e la necessità di “sorvegliare più da vicino le attività politiche e quelle datoriali”.
Ha chiuso l’incontro Ernesto Abate, dichiarando: “Non si può, ancora oggi, vedere sperperare centinaia di migliaia di euro, affidando i lavori alle ditte esterne e per pagare saldatori a 70 euro l’ora, mentre restano a casa saldatori pagati a 70 euro al giorno. Questa gestione è fallimentare e se un giorno venisse meno il contributo regionale verso i Consorzi di Bonifica, gli stessi chiuderebbero i battenti lo stesso giorno”.