MILANO – L’Osservatorio Confimprese-EY sui consumi analizza i dati di giugno 2022 sullo stesso mese del 2021 e mostra segni in linea con l’anno precedente, con il totale mercato che chiude a +0,6%, una crescita molto contenuta che fa da specchio all’attuale difficile contesto socio-economico.
Nei settori merceologici torna a correre anche la ristorazione che nel mese di giugno 2022 tocca +11,4% rispetto a giugno 2021. In lieve contrazione il retail non food che chiude il mese di giugno a -2% rispetto al giugno 2021, ma che nei primi 6 mesi ha comunque registrato un incremento del +7,6% rispetto al 2021 ed è ancora il settore con i trend migliori rispetto al 2019 con un dato mensile del +15,9% e un +5% rispetto al progressivo anno. Abbigliamento-accessori registra -3,7% nel mese di giugno 2022 rispetto a giugno 2021.
Nei canali di vendita il mese di giugno 2022 dimostra una netta ripresa del travel che chiude a +65,5% rispetto allo stesso mese del 2021, ma resta ancora molto distante dai livelli pre-pandemia, a –27,6% rispetto allo stesso mese del 2019, e -36,8% sul progressivo anno rispetto al 2019.
In ripresa anche le vie dello shopping delle grandi città, con il settore high street che chiude il mese di giugno 2022 a +10% rispetto allo stesso mese del 2021 e a -0,4% rispetto allo stesso mese del 2019. Anche i centri commerciali registrano segno positivo a +1,3% a giugno 2022, rispetto allo stesso mese del 2021.
Nelle aree geografiche, il Sud Italia si riavvicina ai livelli del 2019 pre-pandemia con un -2,7% sul progressivo anno. Il Nord-Est rimane l’area più penalizzata, registrando un -7,1% nel mese di giugno 2022 rispetto a giugno 2019 e -11,9% sul progressivo anno. Nell’analisi dei consumi di giugno 2022 rispetto allo stesso mese del 2021, il Nord-Ovest consolida i consumi a +1%, seguito dal Nord-Est a +0,4%. Il Centro chiude giugno 2022 a +4,9% rispetto a giugno 2021, mentre per il Sud i consumi di questo stesso periodo si fermano a -3,8%.
“Il mese di giugno chiude solo poco sopra lo zero – afferma Mario Maiocchi, direttore Centro studi Confimprese – con la ristorazione che sicuramente intercetta la piena libertà degli italiani. Tuttavia non è un buon segnale che la crescita del totale mercato si fermi al +0,6% nel mese di giugno su giugno 2021 in cui non c’erano più le restrizioni. Questo significa che inflazione, caro bollette, il conflitto e, da ultimo, la grave crisi politica che ha investito il nostro Paese frenano i consumi e la fiducia delle famiglie. Buoni i segnali che arrivano dal travel, in piena ripresa. Tuttavia la cautela è d’obbligo e dovremo aspettare l’evoluzione della situazione geopolitica prima di potere sperare in una vera ripresa dei consumi”.
In effetti anche l’andamento differente rilevato nei settori merceologici testimonia una situazione ancora molto altalenante, con il rischio che nei prossimi mesi l’andamento dei prezzi al consumo possa ancora subire dei forti rialzi.
“L’andamento dei consumi di giugno 2022 rispetto allo stesso mese del 2021 – commenta Carlo La Giglia, responsabile Osservatorio Confimprese-Ey – mostra un trend in miglioramento in particolare nel settore della ristorazione che chiude il mese a +11,4% e che traina i buoni risultati di vendita del mese nei centri città e nei centri commerciali. Gli italiani dimostrano di voler ritornare a investire il proprio tempo libero in momenti conviviali, senza rinunciare all’acquisto dei prodotti culturali e per l’arredamento della propria casa, con il settore del retail non food che mantiene il trend positivo verso il 2019 con un incremento del 5% sull’anno. Ancora in sofferenza il settore di abbigliamento e accessori, che fatica a recuperare i livelli precedenti, sintomo di un possibile cambiamento del paniere di spesa. Una spinta alla ripresa arriva anche dalle città turistiche grazie al forte ritorno del turismo”.
L’analisi delle regioni nel mese di giugno 2022 vs giugno 2021 vede sul podio il Lazio +6,3%, Toscana +6% e Liguria +4,1%. Seguono la Sardegna +3,6%, l’Emilia-Romagna e Lombardia +1,8%, l’Abruzzo +1,6% e il Veneto +0,7%. I trend più negativi si registrano invece in Calabria -8,5%, Umbria -7,1% e Sicilia -5,5%. Poco distanti troviamo il Friuli-Venezia Giulia -4,8%, la Puglia -3,7%, il Piemonte -2,1%, Trentino-Alto Adige/Südtirol -0,6%, la Campania -0,4% e le Marche -0,3%.
Analizzando i dati delle principali città italiane prese in esame, nel confronto tra il mese di giugno 2022 vs giugno 2021, solamente a Palermo si osserva un trend negativo -5,6%. Tutte le altre città sono in ripresa e sono guidate da due città turistiche: Firenze (+30,8%) e Venezia (+20,3%) grazie ai turisti che di nuovo popolano le città e recuperano maggiormente rispetto alle perdite dei mesi passati., Seguono Milano +19,9%, Bologna +19%, Torino +17%, Napoli +12,4%, Roma +10%, Genova +7,7% e Verona +6,3%.
Confrontando il mese di giugno 2022 vs giugno 2021, la provincia di Firenze presenta il trend migliore a +17,7%, al secondo posto Venezia +11,3% e al terzo Bologna +10,6%. Seguono Milano +9,2%, Roma +8,5% e Genova +7,6%. Più lontane Verona +1,8%, Torino +1,5%, Napoli +1,3% e Catania +0,8%. Nella classifica dei peggiori trend abbiamo Palermo -5,8%, Brescia -5,5%, Bari -5,1%, Monza e Brianza -3,8%, Modena -2,4%, Bergamo -2,3%, Varese -2%, Udine -1,3%, Caserta -0,8% e Padova -0,7%.