Consumo

Consumi, l’incertezza blocca le spese

ROMA – La violenta riduzione dei redditi e l’incertezza sul futuro dei prezzi dell’energia nonché dell’evoluzione dell’inflazione blocca la propensione alla spesa delle famiglie italiane anche di quelle che non hanno subito impatti economici rilevanti durante la pandemia nel 2022 le famiglie italiane spenderanno quasi 4mila euro annui in meno rispetto al pre-Covid. Solo un italiano su quattro immagina di poter dedicare agli acquisti un budget maggiore rispetto al 2019.

A fotografare lo stato di apprensione delle famiglie italiane tra bollette, Covid ed effetti collaterali della guerra in Ucraina è un rapporto dell’Osservatorio Nomisma, in collaborazione con Crif, per il quale il ritardo potrà “difficilmente essere colmato anche nel corso del 2022, nonostante la spesa in crescita rispetto al 2021, ma comunque inferiore ai livelli pre-pandemia”.

Tra i fattori che nel 2022 bloccheranno la propensione alla spesa “comprimendo gli acquisti rinviabili e quelli non necessari” , dunque, la spinta inflazionistica e l’impatto sul potere d’acquisto.

Una paralisi che agirà in maniera più massiccia del timore di una nuova stagione pandemica: al confronto, si legge, “l’evoluzione della situazione pandemica sembra un elemento che può incidere, ma in misura decisamente inferiore rispetto al passato”.

A preoccupare non sono solamente le bollette di luce e gas: l’inflazione si pone come minaccia del carrello “allargato” della spesa, con un rischio di contrazione dei consumi per far fronte all’aumento generalizzato dei prezzi e alle conseguenti maggiori uscite, dice ancora Nomisma che indica come ad “intaccare la voglia di ripartenza dei consumi” anche il peggioramento del clima sociale del Paese.

Nel 2022 aumenterà la quota di italiani che spenderanno di più per la salute rispetto a chi invece contrarrà la spesa (con un saldo netto pari al +10%), l’educazione dei figli (saldo netto +9%), la gestione dell’auto (saldo netto +8%) e la manutenzione della casa (saldo netto +6%). Viceversa, si farà maggiore attenzione ai trasporti pubblici (saldo netto -18%) e alle uscite destinate all’arredamento (saldo netto -16%), per l’abbigliamento e le scarpe (saldo netto -15%) e per la cura della persona (saldo netto -11%).

Guardando agli acquisti futuri, il 9% degli italiani pensa di acquistare una nuova abitazione e in particolare la fascia d’età 30-44 anni una nuova auto.