Consumo

Consumi, per la Sicilia un febbraio in ripresa

PALERMO – Valori pre pandemia ancora lontani per i consumi in Sicilia. Complice l’attuale contesto geopolitico e la forte corsa dei prezzi che raffigurano potenzialmente un quadro incerto anche per i prossimi mesi, l’isola ha chiuso il mese di febbraio registrando un -9,4% rispetto allo stesso periodo del 2020.

Un risultato di per sé negativo ma in netta risalita rispetto a gennaio quando il calo si attestava attorno ad un preoccupante -25,2%. a Questo è il dato principale che emerge dal consueto report mensile curato dall’Osservatorio Confimprese-Ey sui consumi di mercato.

“Nel mese di febbraio 2022 – spiega al QdS, Mario Maiocchi, direttore Centro studi Retail Confimprese – la Sicilia si allinea con il trend delle aree geografiche, in cui il Sud continua a essere l’area con i numeri più performanti. Chiude a -10% sul febbraio 2020, mese con cui è necessario tracciare il benchmark, in quanto non ancora toccato dalla pandemia, e con un differenziale del +4,6% rispetto alla media Italia. Il quadro è, dunque, in miglioramento rispetto a gennaio in cui i consumi in Sicilia hanno segnato una flessione del -25,2%. Lo stesso vale per il capoluogo. Palermo chiude febbraio a -11% e recupera 18 punti percentuali su gennaio 2022 (-29%)”.

“Il trend migliore della Sicilia rispetto al resto d’Italia – aggiunge Maiocchi – si riconduce a un calo dei contagi con un trend in diminuzione per 3 settimane consecutive. Questo ha permesso una maggiore libertà di movimento e anche una ritrovata spinta verso gli acquisti, soprattutto nel retail non food (entertainment e prodotti di arredamento) e nella ristorazione.

Tuttavia, il quadro generale si sta aggravando sul fronte costi – energia, trasporti, materie prime – ponendo in seria criticità la sostenibilità dei punti vendita.

“Le aziende – conclude Maiocchi – si trovano nella morsa fra consumi in forte calo senza prospettive di recupero a breve, anche in relazione alla situazione geo-politica mondiale, e costi che stanno già aumentando in maniera incontrollata, compreso anche il livello degli affitti e delle spese condominiali, in particolare nei centri commerciali, in continua crescita non giustificata dal contesto economico e non sostenibile dai retailer”.

Quanto ai settori merceologici, gli andamenti più preoccupanti si avvertono in abbigliamento-accessori, che con una flessione pari a -24,9%, si conferma il settore in maggiore sofferenza. Trend meno negativi sia per la ristorazione, che chiude il mese di febbraio a -9,2% in netto miglioramento rispetto a gennaio (-18,1%), sia per il retail non food -2% ovvero prodotti di arredamento e legati alla cultura.

“La Sicilia – aggiunge Carlo La Giglia, responsabile Osservatorio Consumi di Ey – ha registrato il dato migliore sull’andamento dei consumi della media nazionale tanto che, rispetto ai 12 mesi precedenti il recupero è stato pari al +37%. In particolare, tra le province che hanno recuperato meglio troviamo Catania, che ha registrato un +43%, e Trapani, con un +46%”.

“Analizzando nello specifico le abitudini di consumo dei siciliani dell’ultimo anno rispetto al periodo pre-pandemico (12 mesi da marzo ‘19 a febbraio ‘20), è interessante notare come i consumatori siciliani abbiano preferito rifornirsi presso negozi di prossimità, un settore che ha registrato un aumento dei consumi dell’+11%, rispetto a centri commerciali e negozi presenti nei principali centri città, che hanno fatto registrare rispettivamente un calo del -23% e del -17%”.