ROMA – Con l’emergenza coronavirus gli italiani devono spendere di più per mangiare, risparmiando però sui trasporti. Lo sostiene il Codacons, secondo cui la pandemia “ha modificato sensibilmente non solo i comportamenti economici dei consumatori ma anche i bilanci delle famiglie, consentendo risparmi su alcune voci di spesa ma determinando maggiori esborsi per alcuni settori”.
Dagli ultimi dati Istat sull’inflazione a maggio, spiega l’associazione dei consumatori, “emerge in modo lampante come le famiglie, per mangiare, debbano mettere mano al portafogli e sostenere maggiori costi rispetto all’anno scorso. I prezzi del comparto alimentare hanno subito un’impennata del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2019”.
Questo significa “che la famiglia tipo, considerata la spesa annua delle famiglie per consumi nei vari comparti, spende oggi mediamente +150 euro su base annua solo per riempire il frigorifero, spesa che arriva a +206 euro per un nucleo con due figli. Per una coppia con un solo figlio, la maggiore spesa per il cibo è pari a +180 euro, che scende a +96 euro per un pensionato di oltre 65 anni”.
Se da un lato si spende di più per l’alimentazione, “dall’altro si risparmia per gli spostamenti, grazie alla sensibile riduzione delle tariffe nel comparto trasporti (-4,1%) dovuto al crollo dei listini dei carburanti. La famiglia tipo per muoversi risparmia oggi in media 144 euro, quella con due figli 229 euro”. Un risparmio che tuttavia “è destinato a durare poco, considerati i ritocchi dei listini al rialzo praticati negli ultimi giorni dalle compagnie petrolifere”.
Altra voce con un impatto sui bilanci familiari “e che risulta in calo è quella relativa alla casa (abitazione, acqua, elettricità e combustibili) che scende del 4,4%, determinando un risparmio su base annua pari a -505 euro per un nucleo con due figli e -476 euro per la famiglia tipo”.
“Sui bilanci delle famiglie – aggiunge il Codacons – incide tuttavia la crescita dei listini per la voce ‘Altri beni e servizi’ (+1,7%), che includono servizi assicurativi e finanziari, beni e servizi per la cura della persona, con un maggiore esborso in media di 47 euro, la ristorazione (+0,9%) con una maggiore spesa di 22 euro, i servizi per la casa (+0,8%) con un +14 euro per un nucleo familiare con due figli”.