Sanità

Contagio covid sul lavoro, bando Inail per la riabilitazione

Riabilitazione respiratoria, cardiologica, motoria e neuropsicologica. Sono questi alcuni degli assi di intervento sui quali si attiverà il percorso riabilitativo per gli infortunati sul lavoro che abbiano contratto il covid-19.

L’ Inail Sicilia, infatti, ha appena pubblicato il bando per stipulare convenzioni con strutture pubbliche e private convenzionate per l’erogazione delle prestazioni di riabilitazione multiassiale.

L’avviso per la manifestazione di interesse è consultabile attraverso il Portale Inail e dal 15 marzo le strutture sanitarie interessate avranno 45 giorni di tempo per partecipare al bando.

Le strutture che intendono stipulare la convenzione con Inail dovranno essere in grado di prendere in carico il singolo caso con specifiche esigenze terapeutiche, coniugando e integrando i diversi setting riabilitativi.

Dovrà essere valutato che la specificità della malattia può anche richiedere una riabilitazione differita rispetto alla prima stabilizzazione.

L’elenco delle strutture che abbiano manifestato l’interesse, e che risultino in possesso dei requisiti richiesti dal bando, sarà tramesso all’Assessorato regionale alla salute per il perfezionamento dell’intesa.

Le convenzioni riguarderanno essenzialmente l’erogazione, in favore degli infortunati sul lavoro, di prestazioni integrative rispetto a quelle essenziali garantite dal Servizio sanitario.

Anche l’erogazione di prestazioni incluse nei livelli essenziali di assistenza saranno comunque garantite dall’Istituto che si attiverà nei casi in cui le stesse non possano essere erogate dal Servizio sanitario con la necessaria tempestività.

“Questa iniziativa – afferma Carlo Biasco, Direttore regionale Inail Sicilia – si inquadra nell’ambito del rapporto sinergico tra Inail e Servizio sanitario e consente all’Istituto di adempiere ai propri obblighi nei confronti degli assistiti, contribuendo allo stesso tempo ad alleggerire il carico della domanda di prestazioni sulle strutture del servizio sanitario regionale già gravate dalla gestione della emergenza pandemica”.