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Coronavirus e dpcm, Conte, “Adesso misure restrittive localizzate”

ROMA – “Siamo in una situazione completamente differente rispetto alla prima ondata e non possiamo riproporre la stessa strategia, eravamo impreparati e non avevamo neanche le mascherine. Ci siamo trovati costretti a un lockdown generalizzato. Adesso siamo in una situazione sensibilmente diversa, abbiamo potenziato il sistema sanitario, facciamo 160 mila test al giorno, siamo in grado di distribuire 20 milioni di mascherine. Dobbiamo affrontare la pandemia con una strategia diversa, con un sistema di monitoraggio sofisticato ed ecco perchè ci sono misure restrittive localizzate”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa con il premier spagnolo Pedro Sanchez a Palazzo Chigi, a proposito delle misure di ‘coprifuoco’ decise da alcune regioni.

“Abbiamo costruito un quadro – ha aggiunto – che dovrebbe consentirci di avere misure restrittive che possono essere disposte a livello territoriale laddove la situazione diventi preoccupante. Quello che raccomandiamo è mantenere un coordinamento nazionale e un costante dialogo e collaborazione in particolare con il ministro della Salute. Solo così possiamo mantenere una reazione coordinata più forte e vigorosa”, ha concluso.

Alla domanda se ci siano stati errori commessi dal governo nella gestione della pandemia, il presidente del Consiglio ha poi precisato: “Non ho mai avvertito un senso di infallibilità e avverto i miei limiti. Poi specifiche questioni lasciamole alla storia, ora dobbiamo concentrarci, mantenere lucidità di analisi e perseguire una visione strategica per non mutare atteggiamento giorno dopo giorno sulla base di sondaggi e reazioni emotive”.
“Dobbiamo essere fermi, non preoccuparci delle reazioni emotive e perseguire quello che riteniamo giusto sulla base delle indicazioni degli esperti”, ha concluso.