“La Sicilia è da sempre Terra generosa e di accoglienza. Ecco perché l’aggressione alla coppia di turisti gay a opera di alcuni giovanissimi scalmanati, nel centro di Palermo, va condannata senza alcuna esitazione. Alle due vittime della assurda intolleranza vanno le mie scuse, sapendo di interpretare il sentimento dell’intera Comunità siciliana. Spero che decidano di tornare nella nostra Isola, ben più inclusiva di come questo sgradevole episodio potrebbe fare apparire: saranno benvenuti e nostri ospiti”.
Questa la nota del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, diffusa ieri a tarda sera dalle agenzie di stampa a commento dell’aggressione alla coppia omosessuale a Palermo di sabato sera.
Pd contro responsabile comunicazione Musumeci
Ma Marco Guerriero, componente della segreteria regionale del Pd, con una nota ha attaccato ” uno dei suoi responsabili della comunicazione, Tony Siino” che, “con un post su Facebook fa satira squallida e ridicolizza la gravissima aggressione ai danni dei due giovani ragazzi che si tenevano per mano nelle strade di Palermo”.
“Se le scuse di Musumeci – ha scritto in una nota Guerriero – sono autentiche e sentite, il minimo che deve fare è prendere provvedimenti e allontanare Siino dalla comunicazione istituzionale. Non farlo significherebbe avere fatto scuse di finte e di circostanza”.
L’invito di Taormina
Anche il sindaco di Taormina, Mario Bolognari ha invitato “i ragazzi aggrediti a Palermo a venire ospiti della città: desidero far capire loro quanto grande possa essere il cuore siciliano e quanto profondo il senso di ospitalità”.
“Taormina – ha sottolineato Bolognari in una nota – ha una storia di accoglienza di tutte le forme di inclusione di libertà individuali e collettive che riguardano ogni aspetto della vita. Prego gli operatori dell’informazione di mettermi in contatto con i nostri amici. Li accoglieremo per una vacanza di libertà e condivisione”.
La vittima, mi urlavano ti sfregio
“Mi urlavano ti sfregio. Ti sfregio”.
Così Stefano, uno dei due turisti torinesi, che porta in faccia i segni della violenza di quattro ragazzi palermitani tra i 17 e i 18 anni, ha rievocato l’aggressione, nella zona di via Maqueda, a Palermo.
A scatenare la reazione del branco il fatto che il giovane tenesse per mano il suo compagno.
Calci, pugni e paura
“Sono stato preso a calci e pugni – ha raccontato Stefano – per lunghissimi minuti. Ho avuto molta paura. Tanti erano intorno e nessuno è intervenuto per fermare il branco”.
Contro di lui hanno anche lanciato alcune bottiglie, ma per fortuna nessuna l’ha colpito.
“I quattro ragazzi – ha raccontato ancora – erano insieme ad altri giovani e c’erano anche delle ragazze. Si sono staccati dal gruppo e hanno iniziato a fare i bulli e insultarci. Poi sono passati alle mani dopo averci lanciato delle bottiglie”.
Andranno a Favignana
“Andremo a Favignana – ha aggiunto – voglio solo rilassarmi dopo un’esperienza orribile. Già durante il pomeriggio più volte eravamo stati insultati. Non pensavo che a Palermo ci fossero tanti pregiudizi nei confronti dei gay. Avevo l’idea di una città più aperta all’integrazione. Invece. Cercavamo un B&B e abbiamo trovato calci e pugni. Siamo stati offesi senza un preciso motivo”.
Riacceso il dibattito sul Ddl Zan
L’episodio ha ovviamente riacceso il dibattito sul Ddl Zan fermo al Senato, con uno scontro all’interno di Forza Italia.
“A me spiace davvero dover polemizzare con il mio capogruppo Occhiuto – ha detto Elio Vito, deputato di Forza Italia – , ma la cosiddetta proposta del centrodestra presentata al Senato contro l’omofobia, è completamente sbagliata. Indebolisce la legge Mancino, non risolve i problemi posti da sentenze della Corte di Cassazione e dalla Consulta sulla necessità di definire l’identità di genere e non prevede nemmeno di istituire la Giornata nazionale contro l’omofobia (già celebrata a livello internazionale) che invece episodi come quello di Palermo mostrano essere necessaria”.
Elio Vito tifa Zan
“Il modo più semplice e tempestivo – ha concluso – per introdurre norme efficaci contro discriminazioni e violenze omofobe è votare presto anche al Senato il disegno di legge Zan, già approvato dalla Camera, dove ha avuto il voto favorevole anche di diversi deputati azzurri. Ed il Ddl Zan, è bene ricordarlo, non limita in alcun modo le libertà di espressione e di opinione”.
Ronzulli, con mio ddl pene più severe
“Se la nostra legge fosse già in vigore ci sarebbe un aumento della pena per violenze commesse dai giovanissimi aggressori: possiamo approvare in pochi giorni una legge giusta” ha detto la vicepresidente del gruppo FI al Senato Licia Ronzulli. Aggiungendo, riferendosi a Palermo, “di certo non sarà una legge a fermare questi scempi”.
M5s, promuovere cultura rispetto
Ma il problema, invece, è proprio quello di “fermare gli scempi” promuovendo, come hanno chiesto i senatori del M5s componenti della commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza, “programmi educativi incentrati sulla cultura dell’inclusione, del rispetto delle persone e delle differenze”.
Zan, strumentalizzazioni della destra
Così, come ha denunciato proprio il deputato del Pd Alessandro Zan, autore del disegno di legge fermo al Senato, “La destra delle fake news e del benaltrismo sul ddl Zan strumentalizza in modo vergognoso l’aggressione di Palermo per rilanciare il loro testo”.
Si parla di quel Ddl Ronzulli “che non solo attacca la Legge Mancino, ma anche equiparerebbe una violenza omofoba a un futile motivo. Con che coraggio, mi chiedo”.