Politica

Coprifuoco, Sileri, spostamento entro due settimane

“Se i numeri continuano a essere dalla nostra, con gli ospedali che si svuotano, il coprifuoco potrebbe essere spostato in avanti”.

Lo ha detto ieri in tv il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, puntualizzando: “Non è una decisione mia e andrà valutata scientificamente, ma i numeri potrebbero consentirlo entro due settimane”.

“Rispetto a un mese fa – ha spiegato Sileri – abbiamo molti milioni di italiani vaccinati in più. Quando è stata varata la norma ci trovavamo nel pieno della terza ondata”.

Italia Bianca

In altre due interviste, pubblicata oggi su Corriere e Messaggero, Sileri ha sottolineato la necessità di “aspettare che si arrivi a trenta milioni di italiani coperti con almeno la prima dose di vaccino: in giugno anche noi saremo come la Gran Bretagna”, prospettando un’Italia in Bianco.

Nel frattempo, però, occorre “continuare a rispettare le regole: mantenere la mascherina; rispettare il distanziamento; pulire sempre le mani; non assembrarsi. E soprattutto questa estate dovremo convincere anche i più giovani a vaccinarsi”.

Ieri 139 morti

Certo, i 139 morti da Covid di ieri restano molti, anche se si tratta del dato più basso dallo scorso 25 ottobre, quando se ne registrarono 128.

Un segnale importante in vista della settimana che porterà il Governo a definire, probabilmente già nel Consiglio dei ministri di giovedì, il cronoprogramma delle nuove riaperture: dal wedding allo sport, dai ristoranti al chiuso ai centri commerciali nei weekend.

A quell’allentamento del coprifuoco di cui ha parlato Siler, mentre nel ministero della Salute si ragiona su una possibile modifica dell’indice Rt che potrebbe altrimenti rimandare alcune regioni in arancione nonostante il trend positivo su ricoveri e contagi.

In Italia, intanto, il fine settimana appena trascorso, complice il clima estivo, è stato caratterizzato da spiagge e zone della movida affollate, con numerosi interventi delle forze dell’ordine che ieri hanno sanzionato 1.500 persone.

La ripartenza del wedding

Tra i settori che chiedono a gran voce la ripartenza c’è quello dei matrimoni, che lamenta perdite elevate a causa del blocco delle cerimonie.

Per il wedding le Regioni puntano a ripartire già dall’1 giugno con le linee guida messe a punto, che prevedono banchetti all’aperto, ospiti rigorosamente distanziati e tutti con la mascherina. Ma una data più probabile è quella del 15 giugno.

“Moltissimi futuri sposi e operatori del wedding – ha spiegato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini – mi hanno scritto e io li rassicuro: il Governo ci sta lavorando e sulla base dell’andamento dei contagi presto daremo una data” per la ripresa “perché i matrimoni vanno programmati per tempo e lo stesso vale per lo sport: già in settimana ci saranno cabine di regia con il Cts per dare date a questi settori”.

Piscine e sport

Tra le attività sportive in stand by ci sono le piscine al chiuso e le palestre.

Il via libera alle piscine al chiuso potrebbe avvenire presto, anche se tutto è condizionato da un’attenta analisi dei dati epidemiologici dal 26 aprile.

Per quanto riguarda i ristoranti al chiuso, caffè al bancone e il prolungamento del coprifuoco (alle 23 o alle 24 a seconda di quale linea prevarrà nel Governo) le novità potrebbero scattare già da lunedì 17 maggio.

Ma si tratta di punti ancora divisivi all’interno della maggioranza e il premier Draghi dovrà quindi trovare una sintesi come è accaduto per le riaperture del 26 aprile scorso.

La cabina di regia

La cabina di regia politica che deciderà si riunirà, come detto, a metà settimana e le misure andranno poi in Consiglio dei ministri.

“Il Governo – ha spiegato la Gelmini – ha scelto di procedere verso riaperture graduali, progressive e in sicurezza, ma non possiamo abbandonare tutte le precauzioni, le mascherine serviranno ancora. La campagna vaccinale però va avanti e possiamo guardare al futuro con ottimismo e fiducia, mentre sono buone notizie anche la riduzione dei contagi, dei posti letto e delle terapie intensive”.

Decaro predica prudenza

Il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha invitato però alla prudenza.

“Se si rispettano le restrizioni, la mascherina, il distanziamento – ha osservato – sicuramente non avremo particolari problemi. Se invece pensiamo che abbiamo superato la pandemia, e purtroppo non è così, rischiamo di ritrovarci nuovamente con i contagi e con l’aumento del tasso di occupazione dei reparti Covid, dei reparti di terapia intensiva e davanti ad altre chiusure”.

De Luca, terrore della movida

Sulla stessa linea il presidente della Campania, Vincenzo De Luca.

“Apriamo i locali pubblici fino a mezzanotte – ha detto – non è questo che mi preoccupa. Ho terrore per la movida. Se avremo una movida incontrollata, a settembre avremo una quarta ondata del Covid”.